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Il patron del Lecco attacca e insulta Lotito: “È una me**a di uomo, mi ha fregato 700.000 euro”

Paolo Leonardo Di Nunno, patron del Lecco, nell’ultima intervista rilasciata a Sportitalia si è scagliato contro Claudio Lotito con toni durissimi.
A cura di Vito Lamorte
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Paolo Leonardo Di Nunno, patron del Lecco, torna a far parlare di sé dopo essersi esposto in merito a partite truccate e vendute nel corso del campionato di Serie B che la sua squadra ha chiuso all'ultimo posto. Nell'ultima intervista rilasciata a Sportitalia si è scagliato contro Claudio Lotito con toni asprissimi: “Pace con Lotito? Che pace puoi fare con una me**a di uomo? Gli ho fatto causa. Mi ha fregato 700.000 euro”. 

Parole pesantissime, che subito sono diventate virali. Il presidente del Lecco, che ha iscritto in extremis la squadra blu celeste in Serie C dopo la retrocessione dalla B, ha attaccato Lotito, accusandolo di averlo truffato.

Di Nunno attacca e insulta Lotito: "Mi ha fregato 700.000 euro”

Nonostante gli inviti di Criscitiello a placare le sue ire, Di Nunno piazza un altro durissimo affondo sul Bari e sulla gestione precedente a quella di Cosmo Antonio Giancaspro e dei De Laurentiis: “Ma il Bari di chi era? Era suo, hanno fatto un imbroglio con Paparesta. Io gli ho dato i soldi, mi ha dato la mano per salvare il Bari. Io non ce l’ho con tutti, sono una persona seria, ma ho trovato solo pagliacci. Dicono una cosa e ne fanno un’altra. Quando si dà la parola si deve mantenere nella vita”.

In merito alla retrocessione del Lecco ha affermato: "Coi soldi che ho speso io quest’anno dovevo andare a fare i playoff. La società mi costa 1,8 milioni ogni due mesi. Quindi, 12 mesi, fate i conti. Poi ci sono altre spese, tra cui i lavori per lo stadio. E siccome abbiamo un sindaco che non capisce nulla…”.

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Sull'iscrizione del Lecco alla prossima Serie C, sulla quale fino a poche ore fa c'erano forti dubbi, ha affermato: "Francesco Aliberti ha fatto la garanzia bancaria. L’ha iscritta lui la squadra. La società è mia, ma lui ha messo la garanzia. Io non ho più soldi. Ho speso 25 milioni da quando sono a Lecco e altri 10 da altre parti. I soldi che ho lavorato li ho buttati, finiti. Il calcio non è uno sport, è una rapina. Una squadra di Serie B è una rapina. Tutti vogliono andare in B, ma poi costa. Abbiamo preso 5 milioni e ne ho spesi 12″.

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