Il passato ribussa da Masiello: “Meglio che non torni a Bari”. Non convocato per ordine pubblico
A distanza di 10 anni da quella drammatica mattina del 2 aprile 2012, quando Andrea Masiello fu arrestato dai carabinieri assieme a due suoi amici con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse, il passato torna a ripresentarsi alla porta del 36enne difensore viareggino, oggi tesserato per il Sudtirol in Serie B. Quando fu arrestato, Masiello giocava nell'Atalanta, ma i fatti contestatigli si riferiscono alla stagione precedente, quando militava nel Bari. Il 12 maggio 2011 il giocatore si rese protagonista di un clamoroso autogol nel derby pugliese contro il Lecce, ultima di una serie di partite combinate in una stagione che si concluse con la retrocessione dei Galletti, mentre i giallorossi si salvarono matematicamente proprio vincendo a Bari.
"Masiello è il leader indiscusso e capo carismatico dell'associazione a delinquere", scrisse all'epoca il Gip nel motivare l'arresto del calciatore, che rimase in carcere per tre giorni di interrogatori. Successivamente il difensore patteggiò sul piano penale, vedendosi infliggere un anno e 10 mesi di reclusione per associazione per delinquere e frode sportiva con pena sospesa, mentre sul fronte sportivo il processo si concluse con una squalifica di 2 anni e 5 mesi, scontati i quali Masiello tornò in campo con l'Atalanta nel febbraio del 2015. A Bergamo la sua carriera ripartì e il giocatore rimase in nerazzurro fino al 2020. Due anni fa, dopo nove stagioni, il difensore toscano lasciò l'Atalanta per trasferirsi al Genoa e poi quest'estate è passato al Sudtirol.
Titolarissimo di Bisoli, Masiello tuttavia non ci sarà sabato prossimo a Bari, nella tredicesima giornata del campionato di Serie B: il Sudtirol ha deciso di non convocarlo per motivi di ordine pubblico. Sarebbe stata la prima volta allo stadio San Nicola da quel 12 maggio 2011, ma negli ultimi giorni l'attesa nella tifoseria barese è lievitata in maniera tossica, con insulti e minacce al giocatore sui social. Meglio evitare problemi per tutti, è stato il pensiero condiviso da tutte le parti in causa, incluse le autorità che avevano manifestato preoccupazioni.
A gettare benzina sul fuoco ci aveva pensato nelle ultime ore anche Gian Piero Ventura, tecnico – esonerato durante l'anno – di quel Bari bacato che poi sarebbe retrocesso a fine anno. "Se avesse un po' di buon gusto, secondo me, Masiello non dovrebbe venire – aveva detto ieri a Tuttobari il 74enne ex Ct azzurro – Ricordo pessimo? Altroché pessimo. È un argomento che mi ha coinvolto anche direttamente, obiettivamente anche difficile da trattare. Tuttavia ritengo che sarebbe un bel gesto, se non si presentasse". Parole pesanti come pietre, che non hanno certo contribuito a svelenire il clima. Alla fine si è deciso dunque di azzerare i rischi: Andrea Masiello non sarà convocato per Bari-Sudtirol. Il passato ha vinto, non c'è redenzione che tenga.