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Il Partizan perde il derby e gli ultras provano ad entrare nello spogliatoio: i segni sul volto dell’allenatore

Dopo la sconfitta nel il derby di Belgrado contro la Stella Rossa, l’allenatore del Partizan Stanojevic si è presentato in conferenza stampa con diversi tagli e cerotti sul volto.
A cura di Vito Lamorte
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Si è concluso nel peggiore dei modi il derby di Belgrado tra Stella Rossa e Partizan. Aleksandar Stanojevic, allenatore dei bianconeri, ha riportato diversi tagli al volto a causa della violenta reazione dei suoi tifosi , che hanno inseguito l'allenatore ed i giocatori dopo il derby perso per 4-0 in casa. Il tecnico serbo si è presentato in conferenza stampa con una benda sulla fronte e un cerotto sul naso, oltre a diversi segni su tutto il volto.

Tutto nasce dopo la fine della partita e la fragorosa sconfitta dei padroni di casa: la tensione per il risultato si è trasformata in violenza e i giocatori del Partizan si sono picchiati tra loro nel tunnel degli spogliatoi. È stato necessario l'intervento della Polizia per placare la situazione.

Il peggio è arrivato poco dopo, quando alcuni ultrà sono riusciti a intrufolarsi negli spogliatoi.

Gli ultrà hanno iniziato a lanciare oggetti contro Stanojevic e lo staff che, secondo quanto riportato dall'allenatore in conferenza stampa, sono rimasti feriti dopo lo scoppio di un vetro: “I tifosi scontenti hanno rotto il vetro dello spogliatoio. Il vetro mi ha colpito e mi ha tagliato. Non è successo nient'altro. Se fosse stato 0-0 non sarei venuto, ma dovevo portare rispetto. I tifosi hanno rotto un vetro, e mi ha colpito". "Ho perso un po' di sangue", ha spiegato con la faccia visibilmente segnata.

L'allenatore della Stella Rossa, Vladan Milojevic, ha espresso il suo sostegno a Stanojevic e ha condannato gli incidenti accaduti: “Queste non sono cose buone per il calcio. Non diamo una bella immagine. Non dovrebbe essere elevato al livello di una guerra, questo è semplicemente calcio. È andata così, abbiamo vinto. È sportività che ci congratuliamo con loro e loro che si congratulano con noi”.

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