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Il paragone di Mourinho tra le rose di Roma e Inter: “Mi piacerebbe avere la panchina di Inzaghi”

Mourinho nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro lo Spezia ha parlato del mercato della Roma e delle seconde linee.
A cura di Vito Lamorte
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José Mourinho vuole tornare a vincere in campionato per avvicinare la zona Champions League e punta la gara con lo Spezia per ridare corpo alle ambizioni della Roma. Nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro i liguri, il tecnico giallorosso ha parlato di Thiago Motta, allenatore degli Aquilotti e suo giocatore nell'Inter del Triplete: "La gente pensa che io abbia conosciuto Thiago all'Inter, ma l'ho conosciuto quando era un ragazzino al Barcellona. Ogni tanto mi mandavano ad allenare la primavera e lì l'ho conosciuto. Ho tanti bei ricordi di lui, guardo i miei ex calciatori che hanno scelto questa carriera da allenatore e mi preoccupo di vedere quello che fanno. Ho tanto affetto per lui.

Si parla tanto della possibilità che la Roma possa fare diverse operazioni di mercato a gennaio e lo Special One ha voluto specificare le intenzioni sue e del club: "Innanzitutto voglio chiarire una volta in più che io non sono dispiaciuto del nostro mercato estivo, perché è stato di reazione ai nostri problemi. Non è che il club non mi ha voluto dare il centrocampista, che avevo individuato come un rinforzo necessario, ma per reagire ai problemi non abbiamo potuto fare tutto. Mi dispiace ovviamente perché voglio sempre la miglior rosa possibile per competere al massimo, ma ho capito da subito le difficoltà. A gennaio vogliamo tutti fare qualcosa, ma non sarà un investimento grosso come quelli estivi. Se qualcosa si potrà fare, sarà per dare equilibrio alla rosa. Io, la dirigenza e la proprietà siamo tutti in linea".

L'allenatore portoghese si è soffermato anche sul cambiamento tattico e il passaggio alla difesa a tre: "A me piace la cultura tattica. Il tempo aiuta a costruire una cultura tattica. Un conto è cosa piace di più a me e un altro è quello che è più adatto ai calciatori. Io sono perfettamente a fare il possibile per cercare il meglio dei miei giocatori. Con i calciatori giusti giocare a tre non mi dispiace per niente. In Serie A la maggior parte delle squadre forti giocano a 3. Quello che mi dispiace è che i primi sei mesi del progetto per via delle emergenze invece di dare costruzione, andiamo a saltare. Mi piacerebbe avere un gruppo senza infortuni e cartellini così da poter costruire. Una settimana giochiamo in un modo e quella dopo con dinamiche diverse. Invece di dare solidità al percorso di costruzione si cerca sempre qualcosa di emergenziale in funzione dei giocatori a disposizione. E' più difficile, ma non vale la pena piangere tanto. Abbiamo tre partite prima delle due settimane di riposo e poi gente come Perez, El Shaarawy e Pellegrini torneranno per gennaio".

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Infine José Mourinho è tornato sull'argomento che riguarda le seconde linee e su come si può migliorare la tenuta mentale di chi non è sempre titolare: "Dipende dal profilo di quella che tu chiami seconda linea. Se è gente giovane e senza esperienza quello che si deve fare è lavorare e aspettare. Lavorare sui problemi che solo l'esperienza migliora. Sbagliare anche aguta. Se sbagliano persone che hanno esperienza è un profilo diverso, contro Inter avevamo 8 giocatori in panchina con meno di 21 anni. Stiamo parlando di calciatori che lo scorso anno giocava in Primavera che per me è un campionato di livello molto basso. Non. prepara i giocatori alla Serie A. Se lo paragoniamo ad altri campionati simili in Francia e Portogallo non c'è paragone. Il secondo gol del CSKA Sofia dove sbaglia Darboe è un errore che nasce dalla poca esperienza. Mi piacerebbe guardare la panchina come fa Inzaghi che vede Lautaro, Correa, Vidal, Darmian..Ma a me piace questa realtà, è diversa e mi piace poterli aiutare. Con i giovani si può solo lavorare, accettare gli errori come parte del processo di crescita. Mi piacerebbe lottare per altri obiettivi, ma sono molto contento di stare qui. Deve essere chiaro: il progetto è diverso da quelli avuti in carriera. Sono molto felice di essere qui di affrontare questa sfida".

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