Il paradosso della Germania che ha giocato per la Spagna e contro se stessa: era meglio non segnasse
Col senno di poi forse sarebbe stato meglio che la Germania non avesse segnato subito il gol del pareggio col Costa Rica, lasciando che la Spagna si tirasse d'impaccio da sola e allo stesso tempo desse una mano agli stessi tedeschi, che solo a quel punto avrebbero avuto interesse a ribaltare l'esito della propria partita. Il Girone E dei Mondiali ha visto un finale al cardiopalmo, con la vittoria del gruppo andata al Giappone, mentre la Spagna si è classificata seconda per il rotto della cuffia, dopo che si era vista sopravanzare dal Costa Rica quando quest'ultimo era passato in vantaggio sulla Germania. Alla fine sono tedeschi e centroamericani ad andare a casa, mentre il Giappone primo affronterà la Croazia negli ottavi e la Spagna il Marocco.
E proprio gli accoppiamenti degli ottavi, con le Furie Rosse che pur seconde nel proprio girone sembrano ora avere un avversario sulla carta più agevole in virtù del fatto che il Marocco ha vinto a sorpresa il proprio gruppo davanti alla Croazia, suggeriscono una riflessione sullo sviluppo degli eventi tra le due partite giocate in contemporanea e sul fatto che gli uomini di Luis Enrique hanno davvero scherzato col fuoco.
Già, perché se è vero che il secondo posto e il conseguente ottavo col Marocco e non con la Croazia poteva stare bene alla Spagna, per tre minuti – quelli intercorsi tra il gol del 2-1 del Costa Rica al 70′ e il pareggio della Germania al 73′ – i calcoli degli iberici gli si stavano ritorcendo contro. Evidentemente nei loro ragionamenti mai avrebbero pensato che nell'altra partita si sarebbe potuto verificare l'unico risultato che avrebbe potuto eliminarli assieme ad una loro sconfitta col Giappone, ovvero una vittoria dei costaricani. A quel punto erano clamorosamente fuori sia spagnoli che tedeschi, e questi ultimi non erano comunque padroni del proprio destino, visto che anche ribaltando la propria gara sarebbero rimasti terzi, dovendo solo sperare quanto meno in un pareggio di Morata e compagni.
In quei minuti in cui era eliminata, la Spagna aveva sicuramente tutto l'interesse a buttarsi in avanti per cercare il pareggio nella sua partita, creando dunque il presupposto affinché una rimonta della Germania qualificasse anche i tedeschi ai danni del Giappone. E tuttavia, paradossalmente, proprio il quasi immediato 2-2 di Havertz e il successivo dilagare dei tedeschi col Costa Rica per il 4-2 finale ha ridato alla Spagna la certezza del passaggio del turno, blindando il suo secondo posto e il conseguente accoppiamento col Marocco. A quel punto, passato lo spavento, la squadra di Luis Enrique non aveva più alcun interesse, se non l'onore, a spingere per cercare quel gol al Giappone che avrebbe restituito il favore ai tedeschi.
A giochi fatti e vedendo la condotta della Spagna – non si sa quanto consapevole – si può quindi ben dire che alla Germania sarebbe convenuto non pareggiare subito col Costa Rica, attendendo che la Spagna si desse una mossa e pareggiasse col Giappone senza rilassarsi per l'aiuto tedesco. Solo a quel punto avrebbe avuto senso per Muller e compagni cercare di vincere negli ultimi minuti la propria partita coi Ticos, venendo eventualmente premiati da un arrivo a pari punti col Giappone per il secondo posto in virtù della differenza reti.
Ragionamenti che chi assisteva alle due gare poteva fare in tempo reale, ma che erano molto difficili da elaborare per chi era in campo. Comprensibile dunque che la Germania abbia pensato in primis a vincere la propria partita col Costa Rica per portarsi a 4 punti e sperare di trovare a quella quota il Giappone, qualora fosse fermato quanto meno sul pareggio dalla Spagna. I tedeschi non immaginavano che proprio la loro rimonta avrebbe potuto suggerire agli iberici di non dannarsi l'anima per segnare il gol del pareggio contro i nipponici: una vera beffa per loro.
Tutte considerazioni di cui Luis Enrique nel dopo partita non vuole affatto sentir parlare: "Sicuramente non è stata una buona serata. Hanno segnato due gol e se avessero avuto bisogno di segnarne altri due ce li avrebbero segnati di sicuro. Per tre minuti siamo stati eliminati? Io neanche lo sapevo. Nel caso avrei avuto un infarto. Io penso solo alla mia partita, non siamo andati in campo per speculare. Stasera non c'è niente da festeggiare. Siamo passati per secondi e questo deve servirci da monito per il Marocco. Mi dà molto fastidio, perché mi sarebbe piaciuto arrivare primo nel girone vincendo la partita. Non ho molto da festeggiare, davvero". Dunque nessun calcolo né atteggiamento morbido a dire del Ct spagnolo, ma la semplice ammissione della superiorità del Giappone. È la Germania a restare col cerino in mano, assieme al generoso Costa Rica: entrambi sono fuori dai Mondiali.