“Il Pallone d’Oro è una barzelletta”: Real Madrid scippato del premio più discusso
È diventata un pugno chiuso, sai. La carezza del Pallone d'Oro a Karim Benzema è rimasta nelle mani che Florentino Perez e i calciatori del Real Madrid (quelli in sala e quelli a casa) serrano quando il Manchester City viene annunciato quale migliore squadra dell'anno. I blancos, che hanno vinto tutto (Liga, Champions League, Supercoppa Uefa e di Spagna) e si fregiano anche del trofeo conquistato dall'attaccante, ci restano male.
Il presidente digrigna i denti e manifesta stupore. Per quanto cerchi di non tradire emozioni, è visibilmente contrariato. Anche l'orgoglio e la soddisfazione di aver dato una bella lezione al Barça nel Clasico vengono smorzate in quel momento. Il tweet con l'emoticon degli occhi sgranati condiviso sui social dai madrileni spiega bene com'è stata presa la notizia. Toni Kroos fa una domanda ironica: "Terzo miglior team nel 2021/2022 – sei felice Real Madrid?".
Com'è possibile che il premio sia andato proprio alla formazione che le merengues hanno eliminato dalla Coppa ribaltando risultato e pronostici? Non è l'unica domanda che ronza in testa né la sola sbavatura di una serata nel complesso straordinaria per la società iberica, che in Top 10 ha salutato altri 3 calciatori (Vinicius jr, Courtois e Modric) ma torna a casa con il sorriso smorzato da quella scelta incomprensibile, sorprendente considerato il responso del campo.
La squadra di Pep Guardiola ha sì vinto per quattro volte negli ultimi cinque stagioni il titolo in Premier League (l'ultimo suggellato anche dai 99 gol in campionato) ma in Europa non trionfa da cinquant'anni (dalla Coppa delle Coppe sollevata al cielo nel 1969/1970), in Champions ha raccolto finora solo cocenti delusioni (compresa la sconfitta in finale col Chelsea). E in patria non è tutto oro quello che luccica nemmeno il fulgore opacizzato nella scorsa stagione dall'eliminazione nelle semifinali di FA Cup e dall'uscita al quarto turno di League Cup. Eppure per la giuria del Pallone d'Oro è la formazione più forte.
Iker Casillas, ex portiere del Real Madrid che di recente è finito nella bufera per alcune sortite social, ha avuto un sussulto e non ha resistito: "Premios de broma", "che barzelletta questi premi", s'è lasciato sfuggire sia per commentare la terza posizione dei blancos sia il piazzamento di Thibaut Courtois nella classifica del Pallone d'Oro. Il portiere che con le sue parate è stato tra i protagonisti del trionfo in Champions ha chiuso solo al settimo posto. "Una delle poche cose che condivido con France Football è che il vincitore sia stato Benzema", chiosa Casillas.
Il premio Yashin assegnato all'estremo difensore belga è stato una sorta di zuccherino, un trofeo di consolazione rispetto a quanto allo stesso Courtois si aspettava. Lo dice senza alcun timore, senza nascondere la propria amarezza. "La prima cosa che voglio dire è che sono molto felice per Karim Benzema. Ma sembra che sia meglio segnare un gol che salvarlo… In base alla logica dei voti sapevo che non avrei avuto possibilità di finire molto in alto, o di vincerlo, ovviamente".
Se in cuor suo immaginava già che sarebbe stato impossibile competere per il Pallone d'Oro, l'esito della votazione gli ha strappato una smorfia. Avrebbe meritato qualcosa in più, maggiore considerazione. "Vinci la Liga e vinci la Champions League, la tua squadra vince grazie alle tue parate… e arrivi solo settimo – è lo sfogo del portiere -. Non sei nemmeno sul podio. Nella top 10 non c'era nemmeno un difensore. Almeno quest'anno hanno inventato il trofeo del miglior portiere".
Non è l'unica cosa che non torna ed è sottolineata dai media iberici: anche il piazzamento di Vinicius jr (autore del gol decisivo nella finale col Liverpool) alle spalle di Kylian Mbappé è una nota stonata in una serata di festa assoluta.