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Il Palermo City può diventare realtà: avvistamento allo stadio, è l’uomo dello sceicco

Brian Marwood del City Football Group ha visitato lo stadio e il museo del Palermo, che potrebbe passare presto in mani arabe. La trattativa procede spedita.
A cura di Benedetto Giardina
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Brian Marwood, dirigente del City Group, è a Palermo
Brian Marwood, dirigente del City Group, è a Palermo

Nel giorno in cui il Palermo si prepara all'esordio casalingo nei play-off di Serie C, il City Football Group sbarca in città per toccare con mano l'entusiasmo della piazza rosanero. Sono attesi oltre 30 mila spettatori al "Barbera" per la sfida che vale il passaggio al secondo turno della fase nazionale, ma il risultato del campo rischia di diventare un contorno rispetto alla notizia di un eventuale ingresso degli investitori arabi nel club palermitano. Un'operazione che procede spedita, senza preclusioni in base alla categoria: la permanenza in Serie C o la promozione in Serie B possono tutt'al più influire sulle modalità di investimento, ma non sul closing. Per quello, una data, ancora non c'è. Quel che è certo è che due dirigenti del gruppo fondato da Mansur bin Zayed sono in Sicilia e già ieri hanno fatto un sopralluogo allo stadio, in compagnia del presidente Dario Mirri. Incontri e colloqui proseguiti nella giornata di oggi.

Chi è Marwood, il dirigente del City Group sbarcato a Palermo

Brian Marwood, managing director of global football del City Group, è sbarcato ieri a Palermo e nel pomeriggio ha visitato lo stadio "Barbera". Il dirigente è un ex calciatore inglese, che in carriera ha indossato tra le altre la maglia dell'Arsenal (vantando anche una presenza in nazionale). Dopo un passato in Nike, nel 2009 è entrato a far parte del Manchester City, venendo poi promosso nello staff dirigenziale del gruppo quando questo ha iniziato ad espandersi in tutto il globo. Ieri ha trascorso la giornata a Palermo: circa tre ore di tour dello stadio, tra campo e spalti, passando anche per il museo creato in occasione dei 120 anni del club rosanero, rifondato nel 2019 dopo il fallimento. Lì Marwood e altri emissari della holding con base a Manchester (nonché proprietaria del Manchester City) hanno avuto modo di apprezzare la storia del calcio palermitano, legata a doppio filo – come per tante realtà italiane nate nei primi del ‘900 – con il football inglese. Anche il Palermo ha radici britanniche, ma nell'affare in ballo in queste settimane, la Terra d'Albione c'entra giusto come riferimento geografico.

Marwood è stato accompagnato da altri emissari del City Group
Marwood è stato accompagnato da altri emissari del City Group

I capitali sono per lo più arabi, dato che la maggioranza del City Football Group è in mano all'Abu Dhabi United Group, con due quote di minoranza in possesso dei cinesi di CITIC Capital e China Media Capital (12% complessivo) e al fondo statunitense Silver Lake, che ha rilevato il 10% della holding per 500 milioni di dollari prima dello scoppio della pandemia. A spanne, dunque, l'intero gruppo ha una valutazione di 5 miliardi di dollari, grazie alla rete di club creata nel corso di questi anni. Manchester City in testa, ma in Europa controllano anche il Girona (Segunda Division spagnola, del quale detengono il 44,3%), il Troyes (al 100%, Ligue 1 francese) e il Lommel (seconda serie belga, 99%). Poi, nel resto del mondo, i club sotto l'ombrello del City Group rispondono ai nomi di New York City Fc, Melbourne City Fc, Montevideo City Torque, Mumbai City e Sichuan Jiuniu.

Palermo-City, come procede la trattativa

Quel tratto distintivo, il "City" ereditato dal Manchester City, ha già fatto sognare parecchi tifosi del Palermo, che dal 2019 non si chiama più "U.S. Città di Palermo" per via del fallimento, ma giusto nelle scorse settimane ha riacquisito la vecchia denominazione (pur non utilizzandola ancora). Ecco, che il "Città" di Palermo – o chissà, il Palermo City – possa tornare in auge grazie all'investimento da Abu Dhabi non è da escludere. Prima, però, c'è una trattativa da portare a conclusione. Marwood e compagnia assisteranno in serata al match tra i rosanero e la Triestina (all'andata il Palermo ha vinto per 2-1 a Trieste), con una cornice di pubblico che prevede già 30 mila spettatori al "Barbera". Record stagionale per la Serie C, col tutto esaurito praticamente garantito. Lo era senza che vi fosse notizia dello sbarco di Marwood in Sicilia, lo sarà ancor di più con gli emissari del City Football Group annunciati sugli spalti. Anche perché, di biglietti, ne sono rimasti disponibili veramente pochi.

Un sold out per convincere Mansur bin Zayed e i suoi uomini che Palermo può valere un investimento da 6 milioni di euro, con i quali il City Football Group dovrebbe entrare nell'80% del capitale del club. Poi, per portare avanti i progetti di crescita, dovrebbero servirne altri. Intanto, la prima parola spetta al campo, perché una promozione in Serie B potrebbe cambiare le prospettive per il Palermo e per la holding che intende inglobarlo nella propria rete. Sarebbe il primo club italiano di proprietà di investitori arabi, più precisamente degli Emirati Arabi Uniti. Sarebbe inoltre il primo tassello in Italia per il City Football Group, già sbarcato in Spagna e Francia, dopo aver reso grande il Manchester City in Inghilterra. La trattativa procede spedita e la presenza dei dirigenti in Sicilia non fa altro che testimoniarlo.

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