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Il nuovo sponsor di maglia della Juventus diventa un caso: interviene Giorgia Meloni, tutto bloccato

Ita Airways non comparirà sulle maglie della Juventus della prossima stagione, per volontà del governo e in primis di Giorgia Meloni.
A cura di Marco Beltrami
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Il nuovo sponsor di maglia della Juventus Ita Airways è diventato un vero e proprio caso, alla luce dell'intervento del Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni. Quest'ultima infatti ha bloccato tutto, con il club bianconero che non ha potuto fare altro che prendere atto di questa decisione governativa che potrebbe già fare scorrere i titoli di coda sulla partnership sancita il 29 luglio.

Juventus – Ita Airways, tutto bloccato dopo l'intervento di Giorgia Meloni

La Juventus dopo aver chiuso l'accordo pluriennale con Jeep, che aveva garantito 341 milioni di euro per 12 stagioni, si era mossa per un nuovo sponsor da collocare sulla maglia dei giocatori di Thiago Motta. Inizialmente il nome più gettonato era quello di Amazon, anche se poi le cose non sono andate più avanti. Ecco allora che è stato aperto un altro canale con Ita Airways, rivelatosi fortunato, sulla base di circa 41 milioni di euro per tre stagioni. Una situazione meno vantaggiosa rispetto a quella precedente, ma che comunque ha trovato le parti d'accordo, anche alla luce dei tempi risicati.

Perché Meloni ha detto no allo sponsor Ita Airways sulla maglia della Juventus

In questo momento però ecco, come confermato anche da Lettera43, lo stop all'accordo legato all'intervento del Governo. Giorgia Meloni è intervenuta in prima persona stoppando tutto.  Ita Airways al netto del prossimo cambio di proprietà con il passaggio a Lufthansa (che dal canto suo avrebbe dato il suo ok alla Juventus), è ancora di proprietà di Palazzo Chigi che ha dunque ancora facoltà di decidere. Pessimi i rapporti tra il governo Meloni e Stellantis, la compagnia di cui Elkann è presidente.

Quest’ultimo viene accusato infatti di aver da tempo deciso di ridimensionare la sua produzione in Italia. Per questo la premier si è opposta alla sponsorizzazione, mossa dalla volontà di non garantire 41 milioni a chi non avrebbe ancora presentato un piano industriale per salvaguardare produzione e occupazione in Italia. Insomma una situazione di impasse che complica i piani della Juventus.

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