Il nuovo Napoli “ha ucciso” il fantasma di Sarri: contro la Juventus la partita perfetta
"Ho fatto spesso copia e incolla del gioco di Sarri" ha detto Rino Gattuso prima della partita che a Napoli vale una stagione. La copia per una sera riesce anche meglio dell'originale. Gli azzurri battono la Juve 2-1, forti del doppio dei tiri, 10 a 5, nonostante quasi la metà dei passaggi nella trequarti offensiva, 45 contro 80. Funziona l'asse tra Mario Rui, leader nei passaggi, e Insigne, che da destra genera l'azione del primo gol poi raddoppia riconciliandosi con il San Paolo. Spiccano l'attenzione e l'applicazione di Demme, insieme alle difficoltà della Juve di trasformare l'ampiezza nella copertura del campo in opportunità di verticalizzazione. Dybala continua a galleggiare senza trovare posizione, Cristiano Ronaldo accorcia quando ormai è troppo tardi per pensare di recuperare. Il Napoli può dimenticare il sarrismo e iniziare a costruire il futuro. E' l'inizio di una nuova era.
Le formazioni: due moduli a specchio
Gattuso schiera Demme come centrocampista centrale con Ruiz alla sua destra e Zielinski a sinistra. Proprio l'ex Lipsia verticalizza subito verso Milik, creando la prima occasione per il Napoli. La Juve, che Sarri mette in campo con il tridente pesante Higuain-Dybala-Cristiano Ronaldo, difende in maniera un po' interlocutoria nei primi minuti. Il Napoli impatta la partita con spavalderia ma senza fretta, gestisce il possesso anche con tocchi orizzontali pur noi coinvolgendo troppo Insigne e Callejon. Nel confronto a specchio, si vede un Napoli attento a centrocampo, concentrato con le mezzali che pressano subito su Bentancur e Matuidi, e intenzionato a spezzare i legami con Pjanic.
Quando è la Juve a far girar palla, sempre a basso ritmo nei primi minuti, il Napoli ripiega con tutti gli uomini a parte Milik che rimane più avanzato per raccogliere eventuali lanci lunghi. I bianconeri pazientano, come se volessero stanare il Napoli. Da questo fraseggio stretto e insistito, però, sono in gran parte esclusi i tre tenori dell'attacco che si dispongono nella forma più abituale di questa Juve, ovvero con Dybala di fatto trequartista libero di svariare dietro agli altri due.
Primo tempo bloccato, il Napoli non corre rischi
Ne esce un primo tempo molto bloccato. La Juve non accelera, anche se completa 65 passaggi contro 32 nella trequarti offensiva. Il Napoli crea 5 occasioni contro 3, ma nessuna delle due squadre riesce davvero a incidere e rompere gli equilibri delle difese avversarie. Il Napoli si richiude con attenzione nella zona centrale, costringe la Juve a rallentare, a pensare, a rimbalzare contro la difesa nonostante i 46 passaggi di Pjanic, che in 12 occasioni si affida a Bentancur per risalire il campo.
Il Napoli, come d'abitudine, avanza prevalentemente da sinistra: determinanti le 16 verticalizzazioni di Mario Rui verso Insigne, che in 12 occasioni appoggia verso il terzino nel suo classico movimento a rientrare in traccia interna.
Sarri allarga Dybala, il Napoli si infila e passa
Sarri prova ad aumentare l'ampiezza per togliere sicurezze alla difesa azzurra nella protezione dell'area. Il tecnico chiede a Dybala di supportare Cuadrado, di giocare più sul centro-destra e riporta Cristiano Ronaldo sul centro sinistra, in fase di possesso palla. E' lui, invece, a marcare Demme quando è il Napoli a far uscire il pallone dalla difesa.
La dinamica si fa ancora più evidente dopo l'ingresso di Rabiot per l'infortunato Pjanic. Ma non porta grandi occasioni. Così il Napoli, che completa gli stessi contrasti della Juve nella prima ora di gioco, ci crede. E' Insigne, nell'insolita posizione di centro-destra, a far esplodere il San Paolo. Sul suo tiro da fuori, Szczesny respinge corto, Zielinski che ha seguito l'azione sul secondo palo arriva prima di tutti e firma il gol del vantaggio.
La Juve, in svantaggio solo per poco più di 150 minuti dall'inizio del campionato in Serie A, non riesce a spezzare gli equilibri difensivi di un Napoli capace di uscire palla al piede anche di fronte al pressing alto dei bianconeri. Non è un caso se dopo 70 minuti, di fatto, la Juve ha tirato in porta solo una volta.
Sarri sbilancia la Juve, Gattuso toglie Demme
Gattuso decide di togliere Demme, il più efficace nei tackle tra i giocatori del Napoli che però è già ammonito e ha una pericolosa tendenza al contrasto energico, per Lobotka, considerato da Gattuso comunque più un interno.
Sarri rende ancora più evidente il cambiamento di struttura tattica e di forma del tridente: escono Dybala e Matuidi, entrano Douglas Costa che va a giocare da ala destra pura e Bernardeschi, riproposto come mezzala sul centro-destra. Matuidi va ad equilibrare la zona di centro-sinistra, come sempre a coprire le spalle di Cristiano Ronaldo, con Bentancur come playmaker.
Insigne, il gol della svolta è il manifesto del nuovo Napoli
Nella serata più importante, nel momento peggiore della stagione, il Napoli gioca la partita perfetta e colpisce ancora con un giocatore simbolo, Lorenzo Insigne. E' una partita che inverte le gerarchie, come si invertono per una volta i poli nello sviluppo dell'azione. E' Callejon a cambiare gioco e crossare, è Insigne a schiacciare al volo : è il suo primo gol al San Paolo dal cinque maggio. La rete nasce anche dalla posizione più arretrata e prudente dei due centrali della Juve, sorpresi dal cross e slegati, dunque senza il tempo per uscire dalle zone di competenza e chiudere la linea di tiro.
Dopo quattro sconfitte consecutive in casa, il Napoli squaderna una prestazione di scintillante attenzione e chiude tra gli "olè" del pubblico ad accompagnare ogni passaggio fino al fischio finale. E' il segnale di una svolta. E' un finale di partita che molti tifosi non avrebbero osato nemmeno immaginare. Al di là del gol finale di Cristiano Ronaldo, in gol per l'ottava partita di fila, che beffa Di Lorenzo su una palla in verticale piuttosto basica e incrocia da distanza ravvicinata. Il Napoli festeggia. L'allievo Gattuso ha dato scacco al maestro Sarri.