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Il nuovo look di Francesco Totti: coi capelli così non l’avevamo mai visto

Francesco Totti con i capelli rasati, è l’ultimo look dell’ex capitano della Roma. Ogni periodo ha un taglio differente, questione di testa e di moda: corti e pieni di gel, anche un po’ spettinati; poi di nuovo lunghi, un po’ più lisci e fluenti come nell’anno scudetto; tenuti assieme da una fascetta alla Joe Rambo o alla Borg. Fino al taglio da bravo ragazzo nascosto sotto la bandiera tricolore nella serata del cielo azzurro sopra Berlino.
A cura di Maurizio De Santis
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Capelli corti, cortissimi. Rasati a mo' di recluta con la più classica ‘macchinetta' da uomo che porta via ogni cosa, i capricci assieme ai ricci e le sfumature all'ultima moda. Francesco Totti sfoggia così il nuovo look fresco, fresco e molto estivo. L'ultimo di una lunga serie che in 30 anni di carriera lo hanno visto ‘cambiare testa' a mano a mano che cresceva e con lui i sogni e le ambizioni di un ragazzo che fece Roma caput mundi quando nel 2006 le portò in dote al Circo Massimo la Coppa e la vittoria del Mondiale in Germania.

Dai capelli lunghi e arruffati di un ragazzino, che negli Anni Novanta lo rendevano simile a un teen idol delle boyband molto in voga a quei tempi, alla riga in mezzo fino all'acconciatura pettinata e tenuta in ordine dalla lacca degli ultimi giorni da calciatore. In mezzo c'è tutta una vita trascorsa sui campi di calcio, con lo stesso numero e la stessa maglia sulla pelle, e sotto i riflettori per la relazione poi divenuta matrimonio e infine famiglia/figli con Ilary Blasi. Il pupone e la velina hanno mandato a nozze la curiosità morbosa del gossip che ne ha passato la vita e le figure ai raggi X.

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Corti e pieni di gel, anche un po' spettinati. Poi di nuovo lunghi, un po' più lisci e fluenti come nell'anno scudetto. Tenuti assieme da una fascetta alla Joe Rambo o alla Borg. Fino al taglio da bravo ragazzo nascosto sotto la bandiera tricolore nella serata del cielo azzurro sopra Berlino. Ogni periodo ha un taglio differente, questione di testa e di moda. Perché a lui piaceva così: andava sul dischetto e faceva il cucchiaio, sfrontato e da batticuore, maledettamente bravo, mentre si sistemava il ciuffo dietro le orecchie.

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A Euro 2004 passò alla storia per lo sputo a Poulsen e per le treccine che facevano il paio con un codino alla Baggio. Di divino, però, ce n'è sempre stato uno solo anche se il numero di maglia (il 10) era lo stesso ed entrambi – a modo loro – hanno fatto la storia del calcio. Non sarà l'unica novità: nel corso degli anni spunteranno una cresta alla Beckham ma non così azzardata come l'ex pallavolista, Lucchetta; una frangetta o addirittura un look alla Zanetti con la chioma ingentilita da un garbo. Cambierà ma, in fondo, resterà sempre lo stesso. Con la Roma nel cuore.

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