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Il nuovo grosso azionista della Juventus: “Ripartire da Gatti, Pinsoglio e Locatelli”

Paolo Ardoino, CEO di Tether, il colosso di criptovalute che si è portato oltre il 10% del capitale sociale della Juventus, ha le idee chiare sul futuro. Non tutto è da buttare: “Da quali giocatori ripartirei? Penso a Gatti, alla capacità di far gruppo di Pinsoglio, alla voglia di riscatto di Locatelli”.
A cura di Paolo Fiorenza
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La vittoria della Juventus sul Monza mantiene vive le speranze della squadra bianconera – momentaneamente tornata al quarto posto in attesa di Udinese-Bologna – di riuscire a qualificarsi alla prossima Champions League, salvando in extremis una stagione fallimentare. Poi ci sarà da capire se Igor Tudor sarà confermato o meno e su quali elementi dell'attuale rosa si ripartirà nella prossima stagione: i pilastri insomma del nuovo progetto. Chi ha le idee chiare al riguardo è Paolo Ardoino, CEO di Tether, il colosso delle criptovalute che da qualche giorno è diventato il secondo azionista della Juventus con il 10,12% del capitale azionario.

"Da quali giocatori ripartirei? Penso a Gatti, alla capacità di far gruppo di Pinsoglio, alla voglia di riscatto di Locatelli – sono i primi nomi fatti, non a caso italiani volendo richiamare alla necessità di uno zoccolo duro azzurro, che da sempre ha contraddistinto la Juve – al talento di Bremer e Yildiz, Cambiaso e Thuram".

Le maglie dei tre giocatori italiani da cui la Juventus dovrebbe ripartire secondo Tether
Le maglie dei tre giocatori italiani da cui la Juventus dovrebbe ripartire secondo Tether

Il secondo azionista della Juventus è pronto a immettere capitali

Insomma per Ardoino non tutto è da buttare nell'attuale roster bianconero e per rinforzare ulteriormente la rosa il secondo azionista è pronto a mettere mano al portafoglio: "Siamo aperti a partecipare a eventuali future iniezioni di capitale per contribuire a rafforzare le basi finanziarie della Juventus, per supportare l'innovazione del club e l'espansione delle sue mire sportive. Il nostro obiettivo è poter contribuire direttamente al successo della nostra squadra del cuore, un club con una storia, un brand e una base di tifosi senza eguali. Allo stato attuale, e in una prospettiva di breve termine, l'investimento nella Juventus ha il chiaro scopo di avviare un processo di supporto della società. Nel lungo periodo potrà evolversi, ma solo sulla base del confronto con la proprietà".

Paolo Ardoino è il CEO di Thether
Paolo Ardoino è il CEO di Thether

Il numero uno di Tether vorrebbe confrontarsi a tal riguardo col principale azionista della Juventus, ovvero Exor. La holding della famiglia Agnelli-Elkann non ha ceduto sue quote a Tether e continua a detenere il 65,4% del capitale della società bianconera, corrispondente al 78,9% dei diritti di voto. "Andare a cena con John Elkann? Mi piacerebbe conoscere la sua visione sul club e la squadra – spiega Ardoini alla ‘Gazzetta dello Sport' – Potremmo capire insieme come Tether può cominciare ad incidere sulla crescita della Juve. Non abbiamo un percorso da seguire delineato, nemmeno in termini percentuali. Ci sono realtà con soldi da investire, magari per farsi pubblicità e poi sparire dopo un anno. Invece il consolidamento della nostra posizione nella Juve rappresenta un ulteriore segnale di serietà".

La nuova quota di Tether nella Juve: "Siamo oltre il 10,12% del capitale sociale"

Lo scorso 15 aprile Tether Investments aveva "acquisito ulteriori azioni della Juventus Football Club S.p.A., portando la sua partecipazione complessiva a oltre il 10,12% del capitale sociale emesso, rappresentando il 6,18% dei diritti di voto", seguendo "l'acquisizione iniziale da parte di Tether dell’8,2% del capitale sociale emesso (che rappresentava poco più del 5% dei diritti di voto) del Club, consentendo a Tether di aumentare ulteriormente il proprio investimento nell’iconica squadra di calcio torinese".

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