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Il Newcastle si schiera ancora dalla parte di Tonali: “Ha sofferto molto, non serve infierire”

Eddie Howe in conferenza ha difeso Tonali dopo le accuse arrivate da parte della FA: “È stato molto onesto con noi, non puniamolo ulteriormente ma andiamo alla radice del problema”
A cura di Ada Cotugno
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Sandro Tonali finisce ancora una volta nella bufera per il caso scommesse, ma anche questa volta tutto il Newcastle si schiera dalla sua parte. In conferenza stampa Eddie Howe ha parlato delle nuove accuse mosse al suo giocatore, senza mai fargli mancare il suo sostegno neanche per un secondo. "Tonali ha sofferto molto in questo periodo, ha cercato aiuto, è stato molto onesto" è la giustificazione dell'inglese che continua a stare dalla parte del suo giocatore in questo momento complicato.

L'ex centrocampista del Milan, che sta scontando una squalifica di 10 mesi per le scommesse piazzate quando giocava in Italia, è stato accusato di aver violato le regole anche in Premier League per 50 volte, un comportamento che potrebbe allungare di molto la sua sanzione. I Magpies rischiano di perderlo per un periodo di tempo ancora indefinito, ma nonostante tutto gli hanno mostrato vicinanza pubblicamente subito dopo le nuove accuse.

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Howe ha preso parola in conferenza stampa difendendo Tonali che sa subito ha collaborato con le autorità senza nascondersi: "Sandro ha collaborato fin dal primo giorno ed è stato molto onesto con noi, con il club e con le autorità, su quello che ha fatto e su quello che è successo. Non è stata una sorpresa e lo abbiamo sostenuto in questo processo". Il giocatore nel frattempo sta lavorando per superare la ludopatia, aiutandosi attraverso un percorso di recupero con l'aiuto degli psicologi del club.

È proprio questo il punto focale del discorso di Howe. Tonali ha un problema che non è sparito di certo dopo il suo trasferimento al Newcastle: "Ha ammesso di avere un problema e la cosa migliore per Sandro sarebbe riprendere la sua carriera dopo aver scontato la sua punizione e aver imparato una lezione. Quella patologia non è svanita quando si è trasferito in Inghilterra. Non serve infierire".

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La strada da percorrere secondo il suo club è quella di continuare con il suo piano di recupero, senza punirlo ulteriormente, ma impegnandosi attivamente per risolvere una problematica che è molto più diffusa di ciò che sembra: "Vuole giocare a calcio. La malattia non si è fermata quando Sandro si è trasferito dall’Italia all’Inghilterra. La malattia c’era e la gente dovrebbe vederla in questo modo. Non puniamolo ulteriormente. Andiamo invece alla radice del problema. Questo è un problema più grande per la società e non è solo un problema di Sandro".

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