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Il Napoli non sa ancora se Spalletti resterà: “Deve essere lui a sentire qualcosa”

Spalletti resta perché è convinto, e non solo perché blindato dal contratto, oppure va via? C’è un passaggio delle dichiarazioni di De Laurentiis che non non spazza via le incertezze. E lascia il cerino in mano all’allenatore.
A cura di Maurizio De Santis
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Luciano Spalletti è alla prima stagione sulla panchina del Napoli.
Luciano Spalletti è alla prima stagione sulla panchina del Napoli.

Aurelio De Laurentiis definisce Luciano Spalletti un "dipendente di altissimo livello" e sottolinea il concetto chiarendo di avergli fatto "un contratto di due anni più un altro con opzione a mio favore". Una formula che sembra dare un timing, un corto respiro alla panchina del Napoli. Poi aggiunge, tra un elogio e la soddisfazione per l'intuito di aver preso un "uomo formidabile e serio" di non avere "nulla da obiettare" al riguardo dopo averlo valutato attentamente per otto mesi. Vissero felici e contenti? Il terzo posto e la conquista della qualificazione in Champions League con tre giornate di anticipo lasciano pensare di sì. Nel calcio mai dire mai, ci sono tante, troppe variabili contribuiscono a cambiare il corso delle cose. Ci vuole poco a passare dalla luna di miele alla luna di fiele. Ci vuole poco perché l'idillio si trasformi in reciproca sopportazione fino a deflagrare in altrettanta incompatibilità.

L'obiettivo è stato raggiunto, per giunta facendo poco/pochissimo mercato e di necessità virtù quando Covid, infortuni e Coppa d'Africa hanno limitato le scelte. Rientrare nella massima competizione europea non è solo questione di prestigio ma, soprattutto, di visibilità e di introiti che tornano a fruttare milioni mancati come l'aria in due stagioni trascorse davanti alla tv al martedì e al mercoledì.

Il tecnico ha raggiunto l'obiettivo: tornare in Champions. Lo ha fatto con tre giornate di anticipo alla fine del campionato.
Il tecnico ha raggiunto l'obiettivo: tornare in Champions. Lo ha fatto con tre giornate di anticipo alla fine del campionato.

Poi c'è qualcosa di non dissolto che resta nell'aria e si percepisce dalle fibrillazioni malcelate di queste settimane oltre che da un'altra espressione del massimo dirigente durante una conferenza stampa in Comune, a Napoli. "Spalletti si è fatto una casa? No. Vive ancora in albergo, deve sentire che Partenope sta nella sua testa e nella sua anima. Se lui a un certo punto sentirà che questa anima sua si è tinta di azzurro non ne potrà fare a meno. E ce lo dirà lui. Lasciamolo lavorare".

Le parole del presidente, Aurelio De Laurentiis, non sgombrano il campo dai dubbi sulla permanenza di Spalletti in azzurro.
Le parole del presidente, Aurelio De Laurentiis, non sgombrano il campo dai dubbi sulla permanenza di Spalletti in azzurro.

Spalletti resta perché è convinto, e non solo perché blindato dal contratto, oppure va via? C'è ancora un passaggio delle dichiarazioni di De Laurentiis che non sembra dirimente per il futuro, non spazza via tutti nuvoloni. E lascia il cerino in mano all'allenatore. È il riferimento a questioni familiari, alla lontananza degli affetti che rende difficile la gestione della vita privata al di là e al di fuori di un campo di calcio non aggiunge elementi di chiarezza. "Ha una bambina e una moglie che vivono a Milano", ha aggiunto il massimo dirigente.

Poi ha allargato il campo della riflessione a quanto, più in generale, possano incidere i ritmi di questo calcio, quale impatto possano avere sul vissuto quotidiano dei singoli. "Non è una situazione semplice, non sono marionette ma persone con problemi, sentimenti e famiglie. Per voi esiste solo il calcio, gli altri si portano dietro anche altro. Ci sono problemi di cui voi non vi fate mai carico, gli altri sì".

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