Il Napoli di Gattuso giocherà così: 5 errori da non commettere (come con Ancelotti)
Con l'arrivo di Gattuso, il ritorno al 4-3-3 sembra più di una semplice possibilità per il Napoli. È un modulo familiare nella storia recente della squadra, che non è mai riuscita del tutto ad esprimere i meccanismi di gioco che Ancelotti ha ricercato nel 4-4-2 a geometrie variabili impostato dopo aver tentato senza successo di schierare Hamsik regista basso al posto di Jorginho. Con il 4-3-3, Gattuso ha vestito il Milan nella scorsa stagione, che può diventare un riferimento per ipotizzare le possibili scelte del nuovo tecnico alla luce dei principi di gioco sviluppati in rossonero.
Errore 1: non affidarsi troppo alle intuizioni dei giocatori
Ancelotti è arrivato dopo Sarri e ha vissuto gli stessi problemi, con lo stesso esito, della sua esperienza al Bayern Monaco dopo Guardiola. Arriva in una squadra che ha un calcio molto strutturato, con istruzioni dettagliate, movimenti precisi e coordinati, che non riduce ma esalta la creatività negli ultimi venti metri. Sia il Bayern sia il Napoli non hanno completato una transizione che è prima di tutto di approccio e di pensiero, verso uno stile di gioco che si affida più alle capacità dei singoli di leggere le situazioni in campo.
Il Napoli ha bisogno di uno spartito chiaro da memorizzare, fatica quando deve improvvisare una jam session. In fondo, non tutti i grandi attori sono anche dei grandi improvvisatori. Gattuso non avrà i principi sofisticati di Sarri, sceglie un copione più semplice ma comunque chiaro, definito.
Errore 2: proteggere poco la difesa
Dal punto di vista tattico, Gattuso apporterà dei presumibili cambiamenti in fase difensiva. Il Napoli di Ancelotti ha ricercato l'aggressione alta senza portare però un pressing estremo. È solo ottavo in Serie A per media di passaggi consentiti agli avversari per ogni azione difensiva nella metà campo d'attacco (PPDA). Fiorentina, Milan e Juventus concedono anche meno passaggi corti agli avversari (dunque escludendo i cross) negli ultimi venti metri rispetto al Napoli, non sempre puntuale e organizzato nelle transizioni negative, nelle coperture preventive. In questo modo si aprono spazi nei corridoi laterali o alle spalle del centrocampo una volta saltata una linea di pressing.
Gattuso si era presentato al Milan con uno stile di gioco diretto e verticale. Ma dal precampionato 2018 ha cambiato cifra stilistica. Lungo tutta la stagione 2018-19 il Milan ha impostato da dietro, partendo da una difesa più bassa, meno aggressiva sull'uomo, centrata di più nella chiusura delle linee di passaggio.
Gattuso ha chiesto ai giocatori del Milan in fase difensiva di occupare gli spazi in maniera organizzata e ordinata, senza andare a pressare forte, di aspettare, chiudere le linee di passaggio e poi avviare la transizione. Per questo servirà comunque un contributo rilevante degli esterni d'attacco alla fase di copertura. Con Ancelotti non ha del tutto funzionato. Difficile, comunque che Gattuso possa uscire dal quartetto Di Lorenzo-Manolas-Koulibaly-Mario Rui. Il portoghese potrebbe rimanere più basso, e magari essere più coinvolto nell'uscita bassa del pallone dalla difesa come Rodriguez nel suo Milan.
Errore 3: schierare giocatori fuori ruolo
Il 4-4-2 di Ancelotti ha richiesto a più di un giocatore di adattarsi a compiti o posizioni in campo che non gli erano del tutto familiari. Fabian Ruiz ha giocato da mezzala (meglio) e da playmaker (non bene), Zielinski non si è trovato a suo agio da mediano nel centrocampo a due, anche un talento versatile come Elmas ha faticato a trovare una dimensione.
Il 4-3-3 potrebbe risolvere una parte consistente di queste problematiche. Fabian Ruiz e Zielinski possono essere schierati come mezzali, lo spagnolo a destra a supporto di Callejon o Lozano, il polacco a sinistra. Gattuso infatti ricerca l'inserimento da dietro nello spazio che l'esterno d'attacco libera tagliando verso l'area. L'unica variazione rispetto al ruolo più naturale riguarderebbe Allan, il primo candidato a giocare come vertice basso.
Al Milan, infatti, Gattuso ha gradualmente accantonato Biglia per Bakayoko che consentiva alla squadra di scalare più velocemente in pressing in avanti o scivolare in orizzontale nella zona della palla. E Allan è il giocatore che meglio può interpretare il ruolo di mediano dinamico davanti alla difesa in quel modo: anche se presumibilmente si troverà a ridurre le uscite istintive e generose sul portatore di palla per non scoprire la difesa.
Errore 4: togliere riferimenti in attacco
In attacco, Gattuso cerca simmetrie di movimenti sui due lati del campo. Il suo Milan attaccava soprattutto attraverso interscambi tra terzino, mezzala e ala che muovono il triangolo sul loro lato. Le ali giocano molto strette, verso il centro del campo, con la mezzala che si sposta per accompagnare l'azione all'esterno.
Questo meccanismo funzionava con un centravanti come Krzysztof Piatek che abbassava la difesa, proteggeva palla e attaccava la profondità. Non sarebbe sorprendente vedere Milik diventare la prima scelta per il ruolo di centravanti. Il polacco ha giocato solo 461 minuti in Serie A ma è il calciatore del Napoli più pericoloso in campionato in termini di expected goals totali: è l'attaccante che maggiormente si è messo nelle condizioni di segnare.
In questo scenario tattico sembra più difficile vedere bene, Mertens o anche Llorente, vista l'importanza dell'occupazione dell'area per tenere bassa la difesa e consentire gli inserimenti da dietro. Le difficoltà di Higuain, al di là del suo particolare momento personale all'inizio della scorsa stagione, nascevano anche da questo.
Errore 5: non valorizzare Lozano (e Insigne)
Le strategie offensive che Gattuso ha applicato lo scorso campionato al Milan spingono a pensare che Lozano possa essere stabilmente utilizzato come esterno d'attacco. Anche partendo da destra, che è il suo piede forte, perché comunque il messicano tende naturalmente a occupare lo spazio di mezzo, non a muoversi come un'ala classica, anche quando viene schierato in quella posizione.
Nel suo ultimo anno al Milan, si è molto parlato, e un po' scherzato, della sua incrollabile fiducia nel turco Calhanoglu, schierato ala sinistra per poi diventare un po' un trequartista aggiunto con Paquetà a supporto. Un meccanismo che è parte dell'identità calcistica del Napoli recente, applicato a partire dai movimenti di Insigne, che Gattuso ha molto sollecitato nel primo allenamento. Il suo addio a fine stagione rimane comunque una prospettiva concreta. Dalla frequenza del suo utilizzo si capirà anche il suo futuro. Gattuso ha comunque un'alternativa che potrebbe esplorare: alzare Zielinski come ala e promuovere Elmas mezzala creativa di possesso.