Il Napoli affonda a Torino: Champions lontana, la gestione Mazzarri è un disastro peggio di Garcia
Il Napoli crolla a Torino e non recupera terreno nella lotta per la Champions, restando a cinque punti dal quarto posto occupato dalla Fiorentina, battuta ieri a Sassuolo. La squadra di Juric si è imposta con un roboante 3-0, in virtù delle reti di Sanabria, Vlasic e Buongiorno, approfittando anche dell'inferiorità numerica degli azzurri, ridotti in 10 uomini per la scellerata espulsione del nuovo acquisto Mazzocchi poco dopo il suo ingresso in campo a inizio ripresa. Ma c'è da dire che anche prima del rosso si era visto un Napoli messo sotto dai padroni di casa, rendendo evidente uno scenario di disastro tecnico che poi il successivo crollo ha allargato inevitabilmente ad altri aspetti, extra campo e di spogliatoio.
Numeri alla mano, la gestione di Walter Mazzarri – oggi squalificato e in tribuna – si è rivelata molto peggiore di quella del vituperato Rudi Garcia: quest'ultimo era stato esonerato dopo le prime 12 partite, quando il Napoli era quarto in classifica con 21 punti, avendo ottenuto 1,75 punti a gara, mentre il livornese da quando è subentrato ha fatto 7 punti, ovvero solo uno a partita (2 vittorie, un pareggio e 4 sconfitte), facendosi anche eliminare in Coppa Italia dal Frosinone. Gli ottavi raggiunti in Champions, che peraltro già erano quasi sicuri già con Garcia, certamente non bastano a valutare positivamente l'operato di Mazzarri, la cui panchina adesso traballa pericolosamente. La presenza di Antonio Conte in tribuna a Torino può dare adito a qualche supposizione in tal senso, anche se il leccese già in passato ha rifiutato la panchina azzurra e prenderla in questo momento appare davvero complicato.
Il match è stato nelle mani granata fin dal fischio d'inizio, con un possesso palla schiacciante (ah, come sono lontani i tempi di Spalletti…) e occasioni a fioccare per i padroni di casa, anche se è il Napoli con Raspadori ad averne una clamorosa al 25′, ma l'attaccante ex Sassuolo calcia sul portiere. Un salvataggio provvidenziale di Mario Rui, che toglie il pallone quasi sulla linea dal piede di Bellanova, precede la rete del vantaggio granata messa a segno da Sanabria che stoppa in area e batte Gollini.
Dopo l'intervallo Mazzarri lascia negli spogliatoi l'evanescente Zielinski e inserisce Mazzocchi, passando all'amata difesa a 3, con Di Lorenzo a scalare al fianco di Rrahmani e Juan Jesus. Ma l'espulsione dell'ex Salernitana dopo appena 5 minuti fa saltare tutti i piani di rimonta, anzi gli azzurri crollano di schianto: prima arriva il 2-0 messo a segno al 52′ da Vlasic con un gran sinistro imprendibile per Gollini, poi al 66′ Buongiorno chiude la pratica con un colpo di testa indirizzato all'incrocio su calcio d'angolo di Lazaro. Il resto della partita è accademia: il fischio finale di Mariani certifica il buio pesto calato sul Napoli, mentre il Torino sale in classifica a un punto di distanza proprio dagli azzurri.