Il Monza s’illude, l’Udinese gli rifila un paio di sberle e lo sveglia dal sogno: terza sconfitta
L'immagine di Petagna che viene sostituito e lascia il campo quasi senza ricambiare il saluto al tecnico, Stroppa, spiega bene qual è stata la delusione del Monza prima per aver mancato la prima vittoria della stagione poi per aver incassato l'ennesimo ko (con differenza reti a -6). La rete di Udogie, a suggello di una splendida combinazione in area avversaria, è come prendere un cazzotto nello stomaco. Uno-due semplice, poca applicazione da parte dei difensori, si perdono il bianconero e la frittata è fatta.
Dopo le tremende scoppole prese nelle prime giornate, i tre punti con l'Udinese servivano come il pane a una squadra che ha pagato lo scotto della categoria, dell'abitudine a competere a un certo livello, delle difficoltà di tornare a casa con 4 reti sul groppone (come accaduto a Napoli) e la consapevolezza di non aver visto palla (come si dice in gergo). In mano sono rimasti solo un pugno di mosche e uno zero in classifica che pesa come un macigno.
La panchina è già traballante, quanto resisterà ancora Stroppa? Un mercato rivoluzionario (che ha portato calciatori come Sensi, Pessina e Caprari) e l'ambizione di restare in A cozzano con quanto emerge dal campo. Ma non è tutta colpa (solo) dell'allenatore anche perché al cospetto dei friulani i brianzoli non hanno sfigurato.
Anzi, si sono fatti apprezzar per coraggio, costruzione della manovra, compattezza (ritrovata anche per aver ricorso all'ossatura chiave), generosità nello sviluppo della manovra e nella ricerca della rete, maggiore concentrazione e soprattutto voglia di regalarsi un successo corroborante. ALla distanza, però, hanno pagato tutta la differenza di valori che li caratterizza al netto dei rinforzi.
Il Monza c'è andato vicino, vicinissimo alla vittoria. E quando Colpani, a coronamento di una bella azione d'attacco, l'ha messa dentro laddove il portiere non può arrivare (rasoterra, palo interno e gol) è sembrato davvero che le cose si fossero messe per il verso giusto. Sembrava… perché l'Udinese di Sottil non ha mai perso il bandolo della matassa e ha proseguito a tessere la tela sfruttando le debolezze dei brianzoli. Una su tutte, l'ingenuità clamorosa nella gestione di alcuni momenti topici della gara. Una volta in vantaggio passa a cinque dietro, serra i ranghi e blinda la vittoria. Tant'è, la Serie A è un'altra cosa.