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Il Monza è protagonista del mercato: arrivano i campioni senza dimenticare le 5 regole di Berlusconi

Il club brianzolo sta mantenendo fede alle promesse fatte subito dopo la promozione. Grazie al lavoro di Galliani, che ha un occhio di riguardo verso i calciatori che incarnano lo spirito del Presidente.
A cura di Alessio Pediglieri
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Andrea Ranocchia insieme ai suoi nuovi compagni (fonte: Twitter @ACMonza)
Andrea Ranocchia insieme ai suoi nuovi compagni (fonte: Twitter @ACMonza)

Il Monza si è rifatto il look in vista dell'imminente Serie A grazie ad un avvio scoppiettante sul mercato estivo. Silvio Berlusconi lo aveva promesso, Adriano Galliani sta mantenendo fede alla parola data perché i tifosi possano sognare il club brianzolo come una reale alternativa alle big. Sono arrivati nomi di tutto rispetto, funzionali al progetto tecnico e al gioco di mister Stroppa, altri sono in lista d'attesa, altri ancora vengono avvicinati alla società come avviene per i top team. Ma tutti seguono rigorosamente i dettami imposti dal Presidente.

Berlusconi non ha perso assolutamente i propri principi strada facendo. Pur rimanendo lontano dal calcio giocato per diversi anni dopo aver conquistato il conquistabile alla guida del Milan, il patron dei brianzoli è tornato alla carica con alcuni suoi cari cavalli di battaglia che, già vincenti, prova a riproporre anche al Monza. In primis, le direttive tattiche da impartire a giocatori e allenatore, nella sua proverbiale visione di gioco votato all'attacco, al tiro, al gol. Già lo aveva ribadito nei giorni di gloria durante i play-off di certo non mancherà a ripeterlo in futuro.

Ma c'è di più, perché un altro mantra caro a Silvio Berlusconi è quello legato al profilo dei giocatori che devono vestire le maglie delle sue squadre. E non si tratta solamente del "profilo" tecnico, dunque, legato alla caratteristiche tecniche e tattiche per cui scegliere un calciatore piuttosto che un altro. Si tratta di una vera e propria carta d'identità delineata dal presidente che ammette pochissime eccezioni. Ed anche in questa campagna targata Serie A, non si sta smentendo.

In biancorosso sono al momento arrivati Andrea Ranocchia, Andrea Carboni, Alessio Cragno, Stefano Sensi, Samuele Birindelli e Matteo Pessina. Tutti rigorosamente italiani, elemento importantissimo per Berlusconi e requisito fondamentale perché si possa iniziare una trattativa da portare a buon fine. La seconda regola è non avere tatuaggi, almeno vistosi, da esibire sul proprio corpo, altro aspetto al quale l'ex patron rossonero tiene da sempre moltissimo.

Una banda di bravi ragazzi, insomma, che unisce anche le altre tre regole care a Berlusconi: niente orecchini, niente barba da hypster e acconciature di capelli tradizionali, con tanto di parrucchiere del club, in loco per dare il taglio giusto ai nuovi arrivati. E a vedere chi vestirà biancorosso dal prossimo campionato, c'è da credere che queste indicazioni non siano solamente folklore attorno alla figura del presidente "più vincente di sempre" ma siano elementi ai quali il fido Galliani presta anche la giusta considerazione.

A vedere le varie presentazioni c'è da credere che queste cinque regole non siano solo una "leggenda" legata alla figura di Berlusconi. Il neo capitano Matteo Pessina, rientrato laddove aveva iniziato a tirare i primi calci alla palla, ne incarna l'esempio perfetto nelle foto di presentazione, come Andrea Ranocchia, altra faccia "pulita" del calcio italiano e che rappresenta da anni il calciatore "acqua e sapone" che il presidente ama.

E cosa dire del giovanissimo Samuele Birindelli e del portiere Alessio Cragno? Altri volti puliti, capello corto, zero tatuaggi, piercing o elementi affini, che avranno superato brillantemente la "prova" presidente. Un po' meno, forse, Stefano Sensi, arrivato sulla scia di un biondo platinato che probabilmente scomparirà nel corso delle settimane per evitare qualche rimprovero di troppo.

Ma sarà questo il motivo per cui non arriveranno gli argentini Paulo Dybala o Mauro Icardi che, oltre a non essere ovviamente italiani, di tatuaggi non fanno di certo segreto? Certo che no, per campioni di questo livello varrebbe ben una eccezione e il motivo del loro mancato approdo al Monza lo ha spiegato benissimo lo stesso Galliani. E Silvio Berlusconi ha capito ma non si arrenderà tanto facilmente viste le sue recenti ambiziose dichiarazioni: "Forse, non nella prima stagione, ma voglio competere con i top club e tornare ad essere protagonista. Galliani mi ha ridato entusiasmo con questa avventura" ha raccontato a Tribal Football: "Le emozioni provate durante i giorni della promozione del Monza sono state qualcosa di unico, superiore a qualsiasi successo ottenuto con i rossoneri".

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