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Il momento d’oro del Benevento: i meriti di Pippo Inzaghi, ma non solo

Il Benevento è la piccola rivelazione di questa prima parte di stagione tra le squadre di seconda fascia. Neopromossa, con un allenatore sotto esame, la squadra campana ha saputo reagire ad un inizio difficile (2 vittorie e 5 sconfitte nelle prime 7 gare) e ritrovandosi oggi a metà classifica. Per merito di SuperPippo ma anche di un progetto destinato a durare.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Benevento è l'unica tra e neo promosse a poter brindare ad un felice e sereno Natale. Merito di quanto fatto fin qui dalle ‘streghe' campane capitanate da un Pippo Inzaghi che ha ancora il dente avvelenato ripensando a quanto non fosse riuscito ad esprimere nelle sue precedenti esperienze in Serie A.  Oggi, dall'alto dei suoi 18 punti in 14 partite e un bel +8 dalla zona rossa della retrocessione, il Benevento Superpippo può ritenersi sufficientemente soddisfatto. Anche perché la neopromossa si è già tolta qualcosa di più di una semplice soddisfazione in questo primo scorcio di campionato.

Guardando il cammino delle ‘streghe' con cinque vittorie, tre pareggi e sei sconfitte, appare evidente il passo di marcia decisamente differente rispetto alle dirette avversarie per la salvezza. Tra le neopromosse è l'unica squadra a poter vantare ad oggi una classifica serena. Lo Spezia, con un punto nelle ultime cinque partite, è ripiombato pesantemente in fondo, così come il Crotone che non si è mai realmente rialzato anche se ha trovato le uniche due vittorie stagionali nelle ultime 4 partite.

Il Benevento è altro, è qualcosa in più. E un progetto che sta dando i suoi frutti anche in massima serie dopo aver dimostrato di valere la Serie A e – l'anno scorso – di aver dominato la B. Non aveva iniziato bene, Pippo Inzaghi dando spago ai suoi detrattori: 2 vittorie e ben 5 sconfitte nelle prime 7 giornate dove ha pagato dazio pesante contro Inter e Roma (dieci gol subiti in due partite) e perdendo contro Napoli, Verona e persino lo Spezia, in casa. Poi, la svolta.

Dallo scorso 22 novembre le streghe si sono scrollate di dosso la paura della Serie A e nelle successive 7 partite hanno capitolato solo una volta (a Reggio Emilia contro il Sassuolo). Nelle altre gare sono arrivate 3 vittorie (contro Fiorentina, Genoa e Udinese) e altrettanti pareggi (Lazio, Parma e Juventus). Proprio con le grandi la squadra di Inzaghi ha dimostrato di saper cambiare e adattarsi, facendo di necessità virtù, ponendosi di traverso e colmando divari tecnici con attenzione tattica e sacrificio.

Se la sfida tra fratelli all'Olimpico è stata una prova positiva, è stata la sfida alla Juventus a mostrare alla Serie A che le Streghe sono qualcosa di più di una semplice provinciale. Così come dicono anche altri numeri. Ad oggi, il Benevento ha dimostrato di avere la propria forza nell'organico senza affidarsi esclusivamente ad un giocatore in particolare, ottimizzando anche le scelte di un mercato funzionale, non dispendioso ma efficace. Letizia e Caldirola bomber di difesa all'occorrenza, Caprari e Lapadula i terminali con la voglia di riscatto verso chi non ha creduto in loro.

E poi il ‘fattore' Pippo in panchina, che finalmente si è scrollato di dosso una difficile nomea iniziata dal Milan e passata da Bologna. Dopo la gavetta in B, l'esperienza a Venezia e l'attuale avventura campana.

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