Il Milan vince, Pioli non sbaglia una mossa ma spiazza tutti: “È ancora troppo presto”
Il Milan si alza, cade e risorge: a Empoli i 15 minuti finali sono stati a dir poco pirotecnici, con i rossoneri assoluti protagonisti di una vittoria voluta e cercata al di là di tutto e tutti. Tre punti che hanno un peso specifico enorme, per il morale e il gruppo. Non per la classifica, perché Stefano Pioli a fine match è stato categorico, con parole chiare e idee ben precise.
Il tecnico rossonero è riuscito a risolvere il match grazie alle proprie intuizioni: i gol decisivi sono arrivati dai neo entrati, Rebic e Ballo-Tourè e dalla perseveranza di non sostituire un giocatore, Leao, che può sempre prima o poi risultare decisivo. Il portoghese lo è stato anche al Castellani con un assist e l'accento sul 3-1 finale. Una prova collettiva che ha emozionato Pioli che nel corso del match ha dovuto anche mettere mano alla squadra per una serie pesante di infortuni: "I miei giocatori mi emozionano sempre, anche se dovevamo segnare nella prima mezz'ora in una gara molto intensa: è stata la vittoria del gruppo. Ma non siamo più giovani, siamo maturi per affrontare partite anche come questa".
Tanto intensa che si sono sentiti gli effetti su diversi titolari, crollati in campo a seguito di infortuni: prima Saelemaekers, poi Calabria, infine Kjaer. "Per Calabria e Kjaer si tratta di problemi muscolari" conferma Pioli, che si sofferma sulla nota stonata di serata: "Per Davide qualcosa di più serio, come per Saelemaekers per il quale si potrebbe trattare di distorsione al collaterale". In parole povere per il belga e per il capitano, se ne riparlerà solamente nel 2023 per rivederli in campo.
Una tegola che fa male e che si aggiunge alle altre picconate arrivate dalle nazionali, con Maignan e Theo Hernandez: "Ho una rosa molto ampia" ricorda però Pioli, "gli infortuni capitano e quelli muscolari sono aumentati del 20% in ogni squadra". Eppure questo Milan appare più forte e caparbio anche della Dea Bendata che si volta in altre direzioni. Così da permettere ai rossoneri di rispondere nel modo migliore al Napoli capolista sempre a tiro di schioppo, tre punti, quelli persi nello scontro diretto. Ma Pioli non ci sta ed è perentorio a riguardo: "La classifica? E' ancora troppo presto, noi non la stiamo ancora guardando". Per quello si aspetta maggio, possibilmente dall'alto verso il basso.