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Il Milan batte il Celtic 4-2 in rimonta e si qualifica ai sedicesimi di Europa League

Il Milan vince per 4-2 contro il Celtic a San Siro e chiude i conti per la qualificazione grazie anche alla contestuale vittoria del Lille sullo Sparta Praga. Partita dai due volti dei rossoneri: inizio pessimo, vanno sotto di 2 gol poi rimontano con Calhanoglu e Castillejo. Hauge cala il tris nella ripresa, poker di Brahim.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Milan batte 4-2 il Celtic a San Siro e si qualifica ai sedicesimi di finale di Europa League con una giornata di anticipo. La vittoria dei rossoneri e il risultato contestuale del Lille in casa contro lo Sparta Praga (2-1) rimandano tutti al sorteggio per conoscere il nome del prossimo avversario. Cosa manca ancora? L'ultima tappa in Repubblica Ceca per provare a scollinare la fase a gironi da capolista.

La partita? È come se avessero detto al Celtic: Vi diamo un paio di gol di vantaggio così diamo un senso a questa partita del giovedì. Il Milan che va sotto di 2 gol, in casa, commettendo due errori grossolani in difesa, dà proprio questa impressione lasciando agli scozzesi l'illusione di fare il colpo a San Siro. Quindici minuti di gloria fatua e tante grazie a un avversario che, complice anche l'infortunio di Kjaer dopo pochi minuti, un po' sbanda e un po' di mette tempo a carburare, a capire che – anche se hai di fronte una squadra inferiore dal punto di vista tecnico – non puoi consentirti leggerezze. Incredibile quella di Krunic, svagato su quel controllo palla in occasione del vantaggio ospite. Troppo, davvero, anche contro una formazione che, in assoluto, ha la peggiore difesa di tutto il torneo: 16 gol incassati, nessuno ha fatto peggio in questa fase a gironi di Europa League.

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Due ceffoni sul muso (il copione si ripete anche sullo 0-2 di Edouard) e il Milan si sveglia dal torpore. Pioli sbuffa e si agita, non immaginava di certo un rientro in panchina del genere. Poco ci manca che Ibrahimovic, presente in tribuna perché ancora infortunato, non tolga la giacca e vada giù in campo per urlare in faccia ai compagni che figuracce del genere non possono essere tollerate. Calhanoglu approfitta dell'incertezza del portiere del Celtic e pennella su punizione una traiettoria perfetta: distanze accorciate, è il segnale che adesso si può iniziare a fare sul serio. Due minuti dopo è ancora il centrocampista turco a mettere la firma in calce al pareggio: questa volta, però, lascia il proscenio a Castillejo ma è dai piedi dell'ex Bayer che scaturisce l'azione.

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Uno-due letale, il Celitc riabbassa la cresta. Non riuscirà ad alzarla nemmeno nella ripresa quando il Milan si limiterà a gestire le risorse, palleggiare, concedendosi qualche azione leziosa e una difesa abbastanza ordinata da resistere al tentativo di forcing degli scozzesi. Donnarumma si scalda le mani con un paio d'interventi ma è tutto sotto controllo. A Pioli non va giù una cosa del genere, Hauge gli regala in bello stile la rete del 3-2 (perfetto lo slalom, oltre a un assist di pregio) e la parte restante del match scivola via sul velluto. Brahim cala il poker e dà appuntamento ai sedicesimi di finale.

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