Il Milan annienta la Juventus nella sfida Champions: umiliante 0-3 allo Stadium
Era un vero e proprio spareggio, con vista sulla Champions, e Juventus-Milan ha espresso un verdetto chiaro con il clamoroso 0-3 maturato come risultato finale, espressione di quello che si è visto in campo. Da una parte una squadra smarrita, priva di identità e certezze, dall'altra una formazione più organizzata e consapevole delle proprie possibilità. La vittoria dei rossoneri cambia nuovamente la fisionomia della classifica della Serie A in zona Champions ed estromette momentaneamente la Juve, quinta a tre punti da Atalanta e Milan e a -1 dal Napoli. Svantaggio che rischia di diventare irrimediabile a poche giornate dalla fine del campionato. Il divario tra le due squadre viene fuori alla distanza e balza all'occhio evidente nel finale di partita, per effetto dei gol messi a segno da Brahim Diaz, Rebic e Tomori.
Il primo tempo non è allo stesso livello delle due squadre schierate in campo, forse bloccate dall'ansia di non poter sbagliare in una partita di grande valenza per la stagione. L'impatto della Juve è migliore, ma il Milan si organizza con il passare dei minuti e riesce a limitare le iniziative dei bianconeri. Ne vengono fuori 45 minuti avari di occasioni e grandi contenuti tecnici. Una gara bloccata che solo una grande giocata può stappare. Arriva a pochi istanti dall'intervallo, dal piede di Brahim Diaz, che sfrutta un rimpallo a favore (senza tocco di mano) e la mette all'incrocio, complice un posizionamento non perfetto di Szczesny. Si tratta della svolta della partita, perché al ritorno in campo per la ripresa il gap tra le due formazioni diventa ancora più evidente. La Juve costruisce poco o nulla, il Milan si difende con facilità e riparte con pericolosità. I rossoneri si concedono il lusso di sbagliare un rigore (Kessié si fa ipnotizzare da Szczesny dopo un fallo di mano di Chiellini) prima di ammazzare la partita con le reti nel finale di Rebic e Tomori. Una spallata violenta alla Juventus, sul baratro di un fallimento totale che in pochi avrebbero preventivato ad inizio stagione.