Il mese più difficile per Tacconi, il figlio Andrea: “Lotti ancora come un leone, orgoglioso di te”
Un mese fa le notizie sulle condizioni di Stefano Tacconi arrivarono come un fulmine a ciel sereno. Aveva partecipato alla Giornata delle Figurine, evento imperdibile per gli appassionati, poi la luce s'era spenta all'improvviso. Mal di testa e poi il vuoto, fino al risveglio in terapia intensiva. Il malore improvviso provocato dall'ischemia, il ricovero in ospedale, l'ansia dei familiari scandirono quei momenti di angoscia sullo stato di salute dell'ex portiere della Juventus e della Nazionale.
Adesso che le cose vanno molto meglio suo figlio, Andrea, ha pubblicato sui social un messaggio e una foto emozionanti. Nel testo a corredo dell'immagine postata un giorno fa, che lo ritrae bambino in braccio al papà calciatore, ricorda quel 23 aprile come fosse oggi. Come fai a dimenticarle certe cose? Ti restano dentro per sempre anche quando il peggio è alle spalle: "È passato esattamente un mese da quel terribile giorno, un mese fatto di terrore, paura, fiducia e speranza… e tu continui a lottare come un leone. Orgoglioso di te".
Piccoli passi. Timidi progressi. Tacconi ne ha fatti abbastanza da far sì che gli aggiornamenti sul quadro clinico siano incoraggianti. Lo conferma lo stesso Andrea nell'intervista al Gazzetta dello Sport: "Papà è molto più vigile rispetto a prima. I medici sono fiduciosi e ci hanno detto che se non se non ci saranno complicazioni tra una quindicina di giorni potrà iniziare a fare fisioterapia".
News migliore non poteva esserci, è il segnale tangibile che nonostante tutto la luce in fondo al tunnel non è poi così lontana. Ci vorranno ancora tanta pazienza e quella proverbiale forza d'animo, alla quale il ragazzo ha fatto più volte riferimenti descrivendo il carattere del padre, per riannodare i fili, riagganciare la sequenza videoclip laddove s'era interrotta bruscamente.
Ma ora la scena è cambiata. "Abbiamo già individuato la struttura riabilitativa e sarà sempre qui ad Alessandria. La scelta fatta è stata questa perché conosciamo le persone che si prenderanno cura di lui e ci fidiamo". Tacconi sarà in buone mani. Fa un respiro profondo, chiude gli occhi poi li riapre e guarda avanti. Tacconi junior ha parato le emozioni e le ha rimesse in gioco come avrebbe fatto il suo genitore. "La cosa più bella, e anche molto importante, è stato vederlo finalmente respirare – ha aggiunto il figlio, Andrea – lo hanno svezzato da poco".