Il meraviglioso gesto del Ct della Germania al 93′: quando tutto è perduto fa un cambio inutile
La Germania è assieme al Belgio la delusione più grande dei Mondiali in corso in Qatar: i tedeschi non hanno superato la fase a gironi – fatti fuori dal Giappone, oltre che dalla Spagna – e tornano mestamente a casa in anticipo, esattamente com'era accaduto quattro anni fa in Russia. Considerando che in mezzo c'è anche l'uscita agli ottavi degli Europei dello scorso anno vinti dall'Italia, si capisce come in questo momento i processi fiocchino in Germania. Non cambierà tuttavia la guida tecnica, col Ct Hansi Flick che dovrebbe restare al timone, salvo ribaltoni che al momento non si vedono all'orizzonte.
Dal canto suo, il 57enne ex allenatore del Bayern Monaco non ha nessuna intenzione di dimettersi (a differenza di quanto fatto invece dal collega Martinez del Belgio), visto che non ritiene di avere colpe nel fallimento della Mannschaft: "Io e il mio staff abbiamo fatto un buon lavoro, abbiamo preparato bene la squadra, ma non è bastato. Certamente bisognerà fare un'analisi delle ragioni che hanno portato a questa enorme delusione".
Lo stesso Flick peraltro ha dimostrato di possedere una cifra di umanità tanto più rimarchevole considerando che l'ha manifestata proprio nel momento più difficile per la sua squadra ma anche per se stesso. Bisogna riavvolgere il nastro e tornare agli ultimi drammatici minuti di Germania-Costa Rica: i tedeschi hanno appena ribaltato la partita grazie alla doppietta di Havertz, ma ormai appare chiaro che la Spagna non pareggerà mai col Giappone, essendo ben felice di arrivare seconda nel girone e beccare il Marocco e non la Croazia negli ottavi.
Il cronometro segna il 93′, tutto è perduto. Davanti a Flick scorrono le ultime settimane di sogni e fatica, il grande lavoro di preparazione fatto per arrivare al Mondiale al massimo delle proprie chance. Chiunque resterebbe impietrito coi propri pensieri, lui no. Il Ct tedesco sa che deve fare ancora una cosa. Qualcosa di assolutamente inutile e tuttavia meraviglioso. Qualcosa che lo qualifica come uomo, e pazienza se come sportivo è andata male.
Flick si gira verso la propria panchina e chiama a sé un ragazzo di 28 anni: è Matthias Ginter, difensore del Friburgo. Un veterano della nazionale, con 48 presenze (con 2 reti e 5 assist). Gli dice che deve sbrigarsi ad entrare in campo per sostituire il pari ruolo Sule. Ma non c'è più niente da difendere, niente da cambiare tatticamente: nulla più che possa succedere all'Al Bayt Stadium può modificare il corso degli eventi a favore della Germania. Ginter è alla sua terza Coppa del Mondo di fila, ma – pur avendo in bacheca il titolo del 2014 – non è mai sceso in campo nelle due precedenti edizioni, diventando il primo giocatore di movimento tedesco ad andare a due Mondiali senza giocare un solo minuto.
Flick lo sa e – pur col dolore nel cuore per il fallimento che sta vivendo – ha deciso che quello sarà il suo ultimo atto ai Mondiali 2022 in Qatar: dare a Ginter quei minuti in campo che aveva sognato fin da bambino. Non era una mossa tattica geniale, non valeva un gol, ma non aveva meno valore: Hansi si merita solo applausi.