Il Marocco chiude i Mondiali in ginocchio davanti ai propri tifosi: è molto più di un grazie
La favola del Marocco ai Mondiali di Qatar 2022 si è conclusa ad un passo dal sogno. La squadra di Regragui, dopo esser stata la grande rivelazione di questa rassegna iridata arrivando lì dove nessuna nazione africana si era mai spinta prima, infatti si è dovuta arrendere ai campioni in carica della Francia in semifinale al termine di un match in cui ha comunque mostrato l'ormai proverbiale orgoglio.
Nonostante la differenza di tasso tecnico con i transalpini, per quasi tutto il secondo tempo, i marocchini hanno difatti comandato il gioco costringendo i più quotati avversari a difendersi all'interno della propria area di rigore e giocare in contropiede. Purtroppo per loro i limiti in fase di finalizzazione già visti in precedenza questa volta non sono stati colmati da una difesa imperforabile (prima di questo match avevano subito soltanto un gol in questo Mondiale) e l'eroe degli ottavi di finale contro la Spagna, il portiere Bounou, questa volta non ha potuto niente sulla girata al volo di Theo Hernandez e sul tocco ravvicinato di Kolo Muani che hanno fissato il punteggio sul definitivo 2-0. Ma anche dopo il fischio finale che ha sancito il primo K.O. di questi Mondiali hanno sorpreso tutti con un gesto che finora avevano fatto soltanto dopo le vittorie più sofferte.
Dopo aver vinto a sorpresa il proprio girone davanti alla Croazia (che adesso si ritroverà nuovamente di fronte nella finalina per il 3° posto) e aver eliminato il favoritissimo Belgio battuto 2-0, dopo aver avuto la meglio ai rigori contro la Spagna agli ottavi e aver poi gettato nella disperazione Cristiano Ronaldo facendo fuori il suo Portogallo ai quarti, infatti tutti i giocatori del Marocco riuniti in gruppo si inginocchiano e all'unisono portano la testa verso il terreno di gioco più volte. Questa azione l'Islam la raccomanda per esprimere gratitudine a Dio ed è nota come Sujud.
E se, per chi come loro di fede islamica, è normale venga eseguito dopo una vittoria o dopo aver ottenuto un risultato insperato (il Sujud di ringraziamento trae origine infatti dagli insegnamenti lasciati dal Profeta Maometto che ogni volta che ascoltava notizie che lo rendevano felice, faceva appunto sujud per ringraziare Dio), fa di certo più impressione vederlo invece eseguire dopo la sconfitta che mette fine alla loro favola proprio ad un passo da una storica finale dei Mondiali.
Già, perché Hakimi e compagni dopo il K.O. con la Francia in semifinale si sono riuniti al centro del campo e rivolti verso i propri tifosi hanno praticato il Sujud: un modo per ringraziare i tanti sostenitori che li hanno accompagnati in questa comunque storica cavalcata e un modo per ringraziare Dio per avergli permesso di compiere qualcosa che sia per l'Africa che per il mondo arabo rappresenta qualcosa di incredibile e mai fatto prima.
Questa volta dunque nessun festeggiamento in campo con i familiari come avvenuto dopo le sorprendenti vittorie precedenti (l'ormai iconico bacio di Hakimi alla madre o il ballo in campo di Boufal con la mamma andato in scena dopo il successo con il Portogallo per esempio), nessun carosello dei tifosi per le strade di tutte le più grandi città del mondo in cui vi sono numerose comunità marocchine, e nessun eroe da esaltare, bensì solo un sentito e devoto ringraziamento a Dio per quanto fatto in questo per loro storico Mondiale di Qatar 2022 che tra l'altro non si è ancora concluso.
Come lasciano trasparire le parole del commissario tecnico Walid Regragui ovviamente c'è un po' di rammarico per essersi fermati ad un passo da quella che sarebbe stata una clamorosa finale ma resta comunque il grande orgoglio per quanto fatto prima d'ora dai suoi uomini in questa rassegna iridata: "Abbiamo dato il massimo, e questa è la cosa principale. Abbiamo perso Aguerd nel riscaldamento, Saiss a inizio ripresa e Mazraoui all'intervallo, ma non ho niente da dire. Abbiamo raschiato il fondo del fondo del fondo. Abbiamo dato il massimo. Ovviamente contro la Francia il minimo errore si paga carissimo. Non potevamo andare in finale concedendo così tanto. Nel secondo tempo è andata meglio, abbiamo avuto occasioni ma non abbiamo segnato e il secondo gol ci ha ucciso. Ma voglio dire che questo non toglie nulla a tutto ciò che abbiamo fatto prima" ha difatti detto il ct marocchino ai microfoni di beIN Sports al termine del match perso contro i campioni in carica.
Il Marocco però dopo l'impresa compiuta in questi Mondiali di Qatar 2022 per la quale ha ringraziato pubblicamente Dio e i propri tifosi non sembra avere alcuna intenzione di fermare la propria ascesa verso il gotha del calcio internazionale a partire già dalla finale per il terzo posto che lo vedrà affrontare la Croazia: "La finalina sarà dura mentalmente. Daremo minuti soprattutto a chi non ha giocato o ha giocato meno. Tutti devono partecipare. Vogliamo arrivare terzi. La cosa più importante per noi era mostrare una bella faccia e dei bei tifosi. Ora dovremo lavorare per raggiungere un livello ancora più alto e vincere il Mondiale, ma non siamo lontani" ha difatti chiosato il condottiero di quella che è stata senza ombra di dubbio la più bella sorpresa di questa anomala Coppa del Mondo d'inverno.