Il Manchester City rischia una penalizzazione storica per le violazioni finanziarie: può retrocedere
A settembre comincerà ufficialmente il processo che vede coinvolto il Manchester City per le 115 presunte violazioni del Fair Play Finanziario. Sarà un'udienza storica, della durata di dieci settimane, che dovrebbe dare i suoi frutti soltanto nel 2025 e che potrebbe stravolgere completamente il quadro del calcio inglese. Gli esperti sono tutti d'accordo: la squadra di Pep Guardiola rischia grosso e la retrocessione non è uno spettro così remoto.
Gli inglesi sono stati accusati di irregolarità finanziari della durata di nove anni, a partire dal 2009, e le sanzioni previste in questo caso (se tutte le accuse mosse dovessero risultare veritiere) sono durissime.
Il Manchester City rischia la retrocessione
Il processo attirerà grande attenzione da ogni parte del mondo perché prima d'ora non era mai accaduto niente di simile. La società nega qualsiasi illecito ma le accuse sono pesanti: si parla di una condotta finanziaria irregolare, con l'aumento dei ricavi da sponsorizzazioni e violazione delle norme del Fair Play Finanziario.
Il Times ha provato a indagare a fondo prima dell'inizio dell'udienza interpellando un esperto dirigente di un club della Premier League. Secondo questa fonte le conseguenze potrebbero essere devastanti: "L'opinione generale che ho sentito è che una sanzione appropriata dovrebbe essere una detrazione di punti così consistente (stiamo parlando di una cifra compresa tra 70 e 80 punti) da garantire al City una stagione in Championship".
Il volto del calcio inglese cambierebbe radicalmente se al City venissero inflitti 80 punti di penalizzazione che porterebbero a una retrocessione certa. Sarebbe la prima dal 2002, l'anno in cui la squadra è salita in Premier League riscrivendone completamente la storia. Nel caso più grave (che resta remoto e praticamente impossibile) si potrebbe andare incontro anche all'espulsione permanente dal campionato.