Il Manchester City lascia la Superlega, è ufficiale: “Avviate procedure di uscita”
Terremoto nella Superlega: il Manchester City in una nota conferma di aver formalmente avviato le procedure per il ritiro dall'organizzazione della Superlega. Del resto, dopo le quanto era successo nella prima serata di martedì, con le voci sempre più insistenti di defezioni non solo da parte degli Sky Blues ma anche di Chelsea, Barcellona e Atletico Madrid, sembrava davvero imminente che la slavina diventasse rovinosa frana.
Mentre è in corso una drammatica riunione convocata dal presidente del Real Madrid Florentino Perez per cercare (forse) di salvare il salvabile, il club di proprietà dello sceicco Mansour è dunque il primo a sfilarsi, lasciando col cerino in mano il resto della truppa, in primis i capicordata che si sono spesi di più per varare il calcio del futuro, che adesso rischia di essere già passato.
Real Madrid, Juventus e Manchester United – che guidano l'intero progetto ed esprimono il presidente (Perez) e i due vicepresidenti (Agnelli e Glazer) della Superlega – adesso sono chiamati a prendere decisioni che in parte potrebbero già non dipendere più da loro, visto che la decisione del City potrebbe essere seguita da altre analoghe a stretto giro.
Con tempistica non casuale, segno che l'annuncio del club allenato da Guardiola era stato preceduto da frenetiche trattative con l'UEFA, il presidente del massimo ente calcistico europeo Alexander Ceferin ha emesso contemporaneamente un comunicato per riaccogliere nell'ovile la (prima) pecorella smarrita.
"Sono felice di dare il bentornato al Manchester City nella famiglia del calcio europeo. Hanno mostrato grande intelligenza, ci vuole coraggio per ammettere un errore, ma non ho mai dubitato che avessero la capacità e il buon senso di prendere quella decisione. Il City è una vera risorsa per il gioco del calcio e sono felice di lavorare con loro per un futuro migliore".
Qualcosa ci dice che non finisce qua: intanto i padri ‘fondatori' sono diventati 11.