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Il Manchester City è troppo anche per il Bayern Monaco: lezione di Guardiola a Tuchel

Il Manchester City tiene la squadra compatta, annulla il Bayern con un ritmo e un pressing asfissiante, lo costringe a errori clamorosi. L’andata dei quarti di Champions è nel segno dei gol di Rodri, Bernardo Silva e Haaland.
A cura di Maurizio De Santis
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Vittoria netta del Manchester City nell'andata dei quarti di Champions con il Bayern.
Vittoria netta del Manchester City nell'andata dei quarti di Champions con il Bayern.

Un gol nel primo tempo, due nel secondo. Una perla di Rodri, un tocco di Bernardo Silva che ha il pregio di trovarsi laddove Haaland – nell'insolita veste di uomo assist – gli serve la palla del 2-0. Il sigillo dell'attaccante norvegese nella fase cruciale della ripresa. Il Manchester City vince l'andata dei quarti di finale di Champions all'Etihad 3-0 e mette le mani sul qualificazione. Devastanti, non c'è altro modo per definire gli inglesi. Troppo anche per un avversario strutturato come i bavaresi. E Pep dà una lezione di calcio a Tuchel.

Un primo tempo con l'acqua alla gola e una serie di errori in fase difensiva del Bayern Monaco spalancano la strada ai padroni di casa che si fermano solo contro Sommer: salva più volte il risultato e tiene in vita i tedeschi per il ritorno almeno fino a quando l'attaccante cyborg scandinavo non cala il tris (45° centro stagionale) e affonda i bavaresi. Si accende come un lampo e fa quel che deve nonostante le occasioni sprecate nel corso del match.

Erling Haaland colpisce nella fase cruciale della ripresa e segna la rete del 3-0.
Erling Haaland colpisce nella fase cruciale della ripresa e segna la rete del 3-0.

Tutti si attendono (e temono) subito Haaland ma dal cilindro del Manchester City spunta Rodri. Il colpo è di prestigio, con tanto di effetto speciale che rende il ‘tiraggiro' qualcosa di usuale perché quello che fa lo spagnolo è un numero da palcoscenico straordinario. Non c'era modo migliore per segnare la sua prima rete in Champions League: a vedere l'azione di spalle si resta a bocca aperta, la prospettiva spiega cosa è stata la traiettoria disegnata.

Batte di interno collo destro da posizione leggermente defilata, approfittando di una mancata uscita di Musiala e Kimmich del Bayern Monaco: ha il tempo di controllare la palla, sistemarla, guardare Sommer com'è piazzato e poi lasciar partire quel tiro curvo di sinistro che sembra diretto fuori ma s'inarca e fende l'area roteando verso la porta. È gol, laddove il portiere dei tedeschi può nulla. Nell'angolino del sette dove crescono le ragnatele.

L'esultanza di Rodri dopo la bellissima rete del vantaggio segnata da Manchester City.
L'esultanza di Rodri dopo la bellissima rete del vantaggio segnata da Manchester City.

Tuchel si sbraccia e impreca, ce l'ha con quelli che hanno permesso all'avversario di fare il comodo suo. Guardiola accenna a un'esultanza contenuta: entrambi voltano le terga al campo e si dirigono verso le panchine. Tutto intorno c'è una bolgia pazzesca, l'Etihad esplode. Il vantaggio è il giusto coronamento di un inizio di partita caratterizzato dal City che resta compattato in trenta metri, toglie spazio e fiato, rende impossibile ai bavaresi di ragionare.

Upamecano prova a controllare lo spauracchio Haaland.
Upamecano prova a controllare lo spauracchio Haaland.

Nel giro di venti minuti la squadra di Pep arriva al tiro per tre volte, dà l'impressione di giocare a memoria, i movimenti sono sincronizzati e un approccio di tal fatta paga subito dividendi. Haaland spara tre bordate ma non ha molta fortuna. È il momento peggiore per il Bayern che, frastornato, rischia di finire ancora sotto: De Bruyne crossa dal fondo dalla destra: una deviazione mette fuori causa Haaland che è già lì nel mezzo, ma innesca Grealish sul secondo palo. Sommer lo anticipa, sul rimpallo Gundogan viene murato.

Le telecamere inquadrano Tuchel che confabula con Muller. Cosa si dicono? Facile, facile… se continua così vanno gambe all'aria e serve trovare una contromossa. Ironia della sorte è proprio il Bayern a conservare il maggiore possesso palla (quasi il 55%) a dispetto della predominanza delle squadre di Guaridola. Ma è un dato che lascia il tempo che trova, l'efficacia del City lo ribalta a proprio favore per creare (col 45%) pericoli costanti. Matthijs de Ligt si fa male ma resta in campo e stringe i denti, il primo tempo del Bayern è tremendo.

L'infortunio di Matthijs de Ligt alla fine del primo tempo fa tremare i bavaresi.
L'infortunio di Matthijs de Ligt alla fine del primo tempo fa tremare i bavaresi.

La ripresa inizia sotto un'altra luce: a centrocampo il Bayern prende il sopravvento e trovare la chiave del match lanciando su Sané al quale viene data una consegna: tirare appena possibile. Lo ha due volte e Sommer deve superarsi. La sfuriata (e l'assedio) dei tedeschi viene spezzata da una sortita del Manchester che non approfitta di un pasticcio difensivo e con Haaland spreca un'altra palla per il raddoppio. Ospiti in fiducia, su angolo calciato dalla destra de Ligt colpisce di testa ma Aké rimpalla con (forse) Ederson battuto. Il City si scuote: cross di De Bruyne dalla sinistra per Ruben Dias che addomestica la palla a centro area di petto e tenta la girata. La riposta di Sommer è da manuale.

Guardiola e Tuchel mescolano le carte: De Bruyne s'è fatto male, al suo posto entra Julian Alvarez, una punta che sa come sacrificarsi e far male (il suo tiro a giro esce d'un soffio); fuori Musiala dentro Mané per l'ultimo assalto. Nemmeno il tempo di sistemarsi che il Manchester City mette il cappello sulla partita. La defaillance difensiva del Bayern è clamorosa, Haaland veste in panni dell'assist-man e Bernardo Silva raddoppia. Non è finita, il Bayern è all'angolo stordito, ci pensa il norvegese a vibrare il colpo del ko. Che botta.

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