Il Manchester City chiede scusa per i cori contro Bobby Charlton: “Idioti che non ci rappresentano”
Il Manchester City si è ritrovato in una situazione incresciosa in questo weekend segnato dalla scomparsa di Sir Bobby Charlton un'autentica icona del calcio inglese, morto sabato all'età di 86 anni. La notizia, arrivata durante le sfide di Premier League ha spinto la Federcalcio inglese a onorare l'ex stella sui vari campi. Non in Manchester City-Brighton, già in corso, comunque raggiunta in diretta dalla tragedia. Davanti alla quale parte della tifoseria di casa si è comportata in modo indecoroso.
Il successo sulla squadra di De Zerbi che è valso l'attuale primo posto in classifica in attesa del Tottenham (che ha una gara in meno e 1 punto di svantaggio), non ha fatto sorridere pienamente Pep Guardiola, i suoi giocatori e il club campione d'Inghilterra che, nel post match, in una dichiarazione rilasciata a Sky Sports News, ha dovuto fare pubblica ammenda di fronte alla notizia di diversi cori offensivi verso Charlton arrivati da parte della propria tifoseria all'Etihad Stadium durante l'intervallo della gara di sabato pomeriggio. "Il club condanna questi cori nei termini più forti e si scusa senza riserve con la famiglia e gli amici di Sir Bobby e con tutti quelli del Manchester United", ha scritto il club.
Una parentesi dolente per il club di Manchester che calcisticamente rappresenta la perfetta antitesi a Sir Bobby Charlton che aveva legato la propria carriera e i successi all'altra sponda della città quella targata United, segnando 249 gol in 758 presenze tra il 1956 e il 1973, vincendo la Coppa dei Campioni nel 1968, oltre a tre titoli di Premier. "In questo giorno tra tutti i giorni, in cui lo stadio si è alzato per rendere omaggio alla nostra leggenda in Francis Lee, i tifosi del Manchester City dovrebbero comprendere e apprezzare profondamente come chiunque altro la necessità di rispetto nel nostro gioco" ha proseguito il club.
Il riferimento è stato alla quasi contemporanea scomparsa di una stella, questa volta targata City, avvenuta pochi giorni prima della morte di Charlton: l'attaccante Francis Lee, classe 1944, che con i Citizens tra l'altro aveva alzato al cielo anche una Coppa delle Coppe. Così, di fronte agli insulti e ai cori beceri durante l'intervallo, è scattata la classica tolleranza zero: "La nostra squadra di sicurezza sta studiando le riprese delle telecamere a circuito chiuso delle aree coinvolte. Siamo grati a coloro che si sono già fatti avanti per segnalare il problema e continuiamo a fare appello per qualsiasi informazione che possa aiutarci a identificare le persone coinvolte, in modo da poter intraprendere le azioni appropriate per emettere ordini di divieto".
L'appello del City è rivolto ai propri "veri" tifosi: "I fan che vedono o sentono comportamenti offensivi sono incoraggiati a inviare un messaggio al numero 0770 0151 894 per rendere il nostro team di sicurezza dedicato, consapevole di ciò a cui hanno assistito." Ma se questa è stata la nota "ufficiale" di ben altro tenore sono state alcune dichiarazioni vicine alla società inglese. "Si tratta di uno sparuto numero di persone, idioti che non rappresentano né la nostra società né i nostri tifosi".
Una situazione disdicevole e che rischia di creare più tensioni del necessario in un periodo di calendario particolare perché si avvicina anche il derby con il Manchester United. Di cui Bobby Charlton è assoluto emblema e che verrà adeguatamente ricordato. "La prossima settimana, quando andremo all'Old Trafford, saremo presenti per rendere un omaggio", ha non a caso ricordato anche Pep Guardiola nel post gara city-Brighton. "Amo questo paese per molte cose, ma una di queste è il modo in cui si prendono cura delle leggende. Fanno parte del club e lo rappresentano". Proprio il Manchester United, sceso in campo alle 21:00 contro lo Sheffield, ha indossato una fascia nera al braccio durante la partita e il capitano del club Bruno Fernandes ha deposto una corona a centrocampo, dove poi si è svolto un minuto di applausi prima del calcio d'inizio.