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Il lungo esonero di Pirlo alla Juve. Dopo il Milan parla già da ex (con Tudor sullo sfondo)

La sconfitta contro il Milan è il momento più basso della stagione della Juventus che adesso rischia anche di perdere la qualificazione alla Champions League. La posizione di Pirlo è in bilico, l’esonero può arrivare in qualsiasi momento. Quattro frasi raccontano tutto il suo disagio. Tudor è la figura individuata quale traghettatore fino al termine della stagione.
A cura di Maurizio De Santis
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Non sa quando arriverà ma è certo di avere il destino segnato. Ad Andrea Pirlo la comunicazione dell'esonero da parte della Juventus può giungere in qualsiasi momento. La disfatta contro il Milan in casa e nello scontro diretto per la Champions è come una sentenza. Verdetto deciso, si attende solo che venga pronunziato. Il tonfo di domenica sera è stato fragoroso e ha scosso il club fin dalle fondamenta: il tecnico ha sì le sue responsabilità ma che fosse inesperto (preso per allenare l'Under 23, s'è ritrovato catapultato al timone della squadra da un momento all'altro) e che le scelte della dirigenza pure abbiano pesato in negativo è altrettanto palese.

In quattro frasi pronunciate subito dopo la batosta c'è tutto il disagio dell'allenatore che sembra parlare già da ex. "Farmi da parte? Non ci penso". E ancora: "Continuerò a portare avanti il mio lavoro finché mi sarà consentito". Bastano queste due affermazioni per capire quanto sia imbarazzante la condizione in cui si trova, il resto è nel solco dei concetti espressi da Sarri quando parlò di questa Juventus come una squadra impossibile da allenare per tutta una serie di fattori. Pirlo indica i suoi: "Avevo in testa un progetto diverso, ho cercato di lavorare su certi principi ma poi mi sono dovuto anche adattare a cose che sono successe". E sulla squadra aggiunge: "Pensavo di averne una diversa… ma questo ho a disposizione e con questo devo lavorare".

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I bianconeri sono scivolati al quinto posto, a -3 da Atalanta e Milan, -1 dal Napoli e – cosa peggiore – sono in svantaggio con tutte le concorrenti nel bilancio della classifica avulsa in caso di arrivo a pari punti. Anche conquistare 9 punti nelle prossime 3 partite non basta: per accedere alla Champions serve la bacchetta magica o sperare in un disastro collettivo delle avversarie (che il Napoli scivoli su una buccia di banana o che la coppia ‘dea' e rossoneri sbaglino due partite su tre). Trecento minuti circa, compre la finale di Coppa Italia: in panchina al posto di Pirlo potrebbe esserci Igor Tudor il cui nome in veste di traghettatore era emerso già dopo il Porto, il ko contro il Benevento. Il meglio, o il peggio, deve ancora venire.

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