Il Lione è fuori dall’Europa League, i tifosi impazziscono: in campo vola di tutto
Le frustrazioni nel mondo del calcio a volte generano comportamenti inqualificabili e ingiustificabili. Dopo il fischio finale di Lione-West Ham, con i padroni di casa battuti con un netto 3-0 e quindi eliminati dall'Europa League, i tifosi francesi hanno reagito nel peggior modo possibile. Un gruppo di persone presenti in curva ha infatti abusato violentemente di una barriera che li separava dal campo, senza riuscire ad entrare nel prato. Vicino alla panchina, invece, anche il centrocampista del Lione, Aouar, si è scaldato con alcuni membri del pubblico.
Un clima piuttosto acceso, con i tifosi che si sono scagliati contro gli steward a bordo campo che cercavano di contenere l'onda violenta per non farli accedere al terreno di gioco e quindi mettere a rischio l'incolumità di giocatori e addetti ai lavori. Nel video si notano anche le transenne buttate all'indietro e calpestate e reti di divisione strappate, oltre a diversi scontri fisici. La tifoseria dell'OL si conferma così una delle più violente. I sostenitori lionesi, infatti, non sono nuovi a episodi di questo genere.
L'ultima volta era accaduto, in maniera molto più grave, in occasione del match del Lione in coppa di Francia contro il Paris FC. In quell'occasione, la sfida era stata definitivamente sospesa a causa della guerriglia scoppiata sugli spalti e dei numerosi invasori in campo. La società d'oltralpe, in quel caso, aveva deciso di adottare il pugno duro e vietare le trasferte ai tifosi. Era arrivata poi anche una nota in cui il club prendeva le distanze dai comportamenti: "L'Olympique Lione condanna ancora una volta fermamente tutte le violenze avvenute durante la partita Paris FC-OL. Il calcio francese sta affrontando una crisi senza precedenti, questi incidenti sono inaccettabili e rappresentano una seria minaccia per il nostro sport".
Il Lione poi si era anche messo a completa disposizione delle autorità per provare a stabilire le responsabilità di quanto accaduto fuori e dentro lo stadio e individuare i soggetti violenti per escluderli a vita dallo stadio. Missione compiuta, in quanto erano poi state presentate quattro denunce nominative, accompagnate da divieti allo stadio che si rivolgevano sia ai singoli sostenitori che ai capi della tifoseria. Per gli scontri di ieri, invece, al momento la società francese non si è ancora espressa.
Un altro episodio di violenza si era già verificato sempre a Lione nella sfida di campionato contro il Marsiglia a novembre, con il calciatore marsigliese Payet colpito da una bottiglietta d'acqua lanciata dagli spalti. Se torniamo poi indietro di qualche anno, troviamo altri scontri al Parc OL risalenti al 2017, in occasione della sfida dell’andata dei quarti di finale di Europa League tra Lione e Besiktas.
Nel calcio, in Francia, c'è una preoccupante escalation violenta che non si riesce a contenere. Scoppi, lanci di bottiglie, fumogeni e altri disordini si sono ripetuti anche in questa stagione a partire da agosto, con il il derby tra Montpellier e Marsiglia degenerato in rissa in tribuna, con tanto di lancio di oggetti, e Rongier colpito da una bottiglietta. Altra violenza durante Rennes-Nantes e poi guerriglia in Nizza-Marsiglia, con invasione di campo dei tifosi, e caccia all'uomo, con il povero Payet colpito da una borraccia anche in quell'occasione. A seguire gli incidenti di Lens-Lille, l'agguato ai tifosi del Bordeaux, gli scontri in Angers-Marsiglia, quelli in St-Etienne-Angers e Marsiglia-PSG. Una lista decisamente troppo lunga, su cui la federazione francese ha ancora parecchio lavoro da fare.