Il Lecco in Serie B ora deve fare presto: la squadra è ancora da costruire, mancano calciatori
Il Lecco è stato ammesso alla prossima Serie B. Accolto il ricorso dal Tar del Lazio dopo l'iniziale esclusione dei lombardi a seguito delle problematiche burocratiche emerse dopo la vittoria della finale playoff di Serie C. Un sospiro di sollievo per il club, la città e per il presidente Paolo Di Nunno che in più di un'intervista aveva mostrato tutto il suo rammarico per questa vicenda. “Il calcio è sporco, è pieno di corrotti e non accetto alternative alla Serie B – aveva detto ad Antenna Sud poco prima della sentenza – Mi hanno preso in giro, ho vinto sul campo. Mi stanno costruendo la bara“. Parole di chi ha sempre pensato di aver agito nel giusto scagliandosi contro un sistema che non gli ha permesso di avere il tempo necessario per adempiere completamente a tutti gli incartamenti.
Nonostante questo il Lecco era comunque in regola con i parametri imposti dalla Lega di Serie B per l'iscrizione, tranne che per un piccolo cavillo riguardante lo stadio e l'ok da parte della Prefettura di Padova per usufruire dell'impianto dei veneti in vista delle gare casalinghe del Lecco nel campionato cadetto. Oggi il club lombardo può finalmente pensare al campo e soprattutto al mercato: “È bloccato. Devono farmi fare la squadra, ho bloccato tutte le trattative, sia in entrata che in uscita – aveva detto ancora – Nessuno più mi risponde al telefono”. Oggi la situazione è totalmente cambiata ma l'intento resta sempre quello di costruire una rosa all'altezza seppur in tempi strettissimi: "Stiamo andando a trovare i giocatori".
Il Lecco infatti dovrà ora accelerare per chiudere tutte le trattative messe in piedi in queste frenetiche settimane che sono state congelate per ovvi motivi. “Stavamo morendo ieri, doveva uscire ieri la sentenza ed è uscita oggi – ha detto Di Nunno a La Casa di Serie C – Siamo contenti, ora faccio la squadra e si pensa al mercato. Stiamo andando a trovare i giocatori". Buona parte della rosa della passata stagione sarà confermata ma qualche innesto importante sarà fatto. Oltre a pensare al mercato però, Di Nunno non ha comunque fatto mancare il suo malessere per quanto accaduto scagliandosi contro alcuni club cadetti e soprattutto contro le istituzioni.
“Tre giorni prima della finale – ha detto ancora -, ho inviato una PEC a Figc e Lega B scrivendo che non sarebbe stato possibile dopo la finale, in caso di vittoria, avere tutta la documentazione”. Poi l'attacco al Perugia: “Prima hanno spostato la finale playoff, poi il signore del Perugia si è messo a fare il grande, quando è il primo a non avere diritto al ripescaggio perché non era in regola con lo stadio neppure lui – tuona senza peli sulla lingua – Non ho rubato come Perugia e Brescia, mi assumo le responsabilità di quello che dico e i club di B sono tutti con me”. Ora il Lecco può davvero festeggiare la promozione in B e godersi finalmente il campionato cadetto.