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Il Lecce condanna il gesto di D’Aversa che replica: “Nessuna testata a Henry, accuse che non accetto”

Dopo la testata nel fine partita di Lecce-Verona, è arrivato un duro comunicato ufficiale da parte del club salentino che ha preso le distanze dal proprio allenatore Roberto D’Aversa. Che però ha replicato altrettanto duramente: “Gesto che non mi appartiene, accuse che respingo e non accetto”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Roberto D'Aversa è stato il triste protagonista nel finale di Lecce-Verona, match dalla posta in palio altissima perché già fondamentale per la lotta salvezza. E la vittoria degli scaligeri ha di fatti inguaiato i salentini ora risucchiati verso il fondo classifica. Ma a tenere banco è stato lo scellerato gesto di D'Aversa, tecnico del Lecce che dopo il 90′ ha rifilato una testata all'attaccante Henry. Con il club che ha preso le distanze dal proprio allenatore che poi ha voluto ribadire la propria verità: "Nessuna testa, mi sono avvicinato per cerare di riappacificare gli animi in un finale in cui c'erano continue provocazioni".

Le immagini appaiono chiare e inequivocabili con l'allenatore del Lecce Roberto D'Aversa che si vede avvicinarsi ad un drappello di giocatori e dirigenti che stanno animatamente discutendo in mezzo al campo. Tra questi, al centro l'attaccante del Verona, Henry che entra subito in contatto con il tecnico finendo un secondo più tardi dolorante a terra. D'Aversa infatti, si avvicina minacciosamente e entra subito in contatto con il giocatore che sembra subire una testata. Un episodio che ha fatto subito discutere e che ha portato il Lecce a emettere un comunicato ufficiale durissimo contro il proprio allenatore, prendendone le distanze.

Il momento in cui D'Aversa sembra colpire con una testata il giocatore del Verona, Henry
Il momento in cui D'Aversa sembra colpire con una testata il giocatore del Verona, Henry

"L’U.S. Lecce, con riferimento all’episodio che ha visto coinvolto l’allenatore D’Aversa ed il giocatore del Verona Henry, pur valutando la situazione di nervosismo generale nel finale di gara" si legge nella nota apparsa sul sito del club. "Condanna fermamente il gesto del proprio allenatore in quanto contrario ai principi ed ai valori dello sport". Parole durissime che sembrano voler prendere non solo le dovute distanze da un gesto inqualificabile e indifendibile ma che preannunciano anche una rottura con l'allenatore, sempre più sul filo dell'esonero.

Una situazione convulsa, scappata di mano a D'Aversa in campo e che sembra vedere ancora in stato confusionale l'allenatore che sia nelle dichiarazioni post gara sia nel lungo post pubblicato su Instagram ha voluto ribadire la propria verità: non c'è stata alcuna testata. "C’è stato un finale concitato, con provocazioni costanti, alla fine volevo risolvere la situazione non creando ulteriori danni. Il gesto che ho compiuto non è sicuramente bello da vedere ma non sono entrato in campo per tirare una testata, volevo far sì che i miei giocatori non prendessero squalifiche". La ricostruzione dell'episodio, dunque, non prevede alcuna intenzionalità: "Lui si è avvicinato e ha provocato nuovamente. Premeditazione? Assolutamente no, il gesto è brutto ma non era inizialmente mia intenzione".

Anche sui social, a palla ferma, D'Aversa ha voluto ribadire il proprio pensiero: "Desidero chiedere scusa a tutti e al contempo ricostruire brevemente il triste e spiacevole episodio che mi ha visto protagonista in negativo al termine della partita Lecce-Verona. Sono venuto a contatto testa a testa con Henry, ma non ho colpito con una testata il calciatore veronese, né l’ho ricevuta da lui. Si è trattato di un contatto fisico, di un pessimo esempio, di un’immagine anti sportiva figlia della grande tensione e dell’adrenalina, che però non devono e non vogliono essere mie scusanti né attenuanti. Ho sbagliato e chiedo scusa"

Poi, ancora lo sfogo di D'Aversa su Instagram: "Mi sono lasciato trascinare dalla foga e ho perso lucidità, ma non al punto di colpire un’altra persona. Questo non mi appartiene, lo respingo e non lo accetto. Ancora una volta mi scuso con Henry, con il pubblico leccese, veronese e italiano, con gli arbitri, con i due club, con la mia dirigenza, il mio staff e la mia squadra".

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