Il lapsus che imbarazza il Barcellona: “Non c’è da stupirsi che tu sia qui, Messi”
In casa blaugrana ancora si fatica a superare il trauma della partenza di Leo Messi, passato in estate al PSG dopo una vita in terra catalana. Ne è una prova il presidente Joan Laporta, che si è reso protagonista di un simpatico episodio nel corso della conferenza per annunciare il rinnovo di Pedri. Rivolgendosi alla stellina classe 2002, lo ha chiamato con il nome di "Messi" salvo poi correggersi e partecipare alle risate che si sono subito levate in sala stampa. Proprio recentemente rivelò di aver sperato che la Pulce fosse rimasta anche gratis.
Laporta stava ricordando un aneddoto riguardo il suo viaggio a Tegueste, città natale di Pedri, quando è incappato nel più classico dei lapsus e ha confuso il nome del protagonista con quello dello storico campione argentino: "Ricordo quando ero presidente durante il primo mandato e con Pedri ci siamo incontrati a Tegueste. Ti autografai una maglia, ora sei tu a firmarne tante altre. Come cambiano le cose! Per prendere tempo andammo a La Candelaria e c'era una messa, anche il prete era del Barça. Non c'è da stupirsi, Messi… scusa, Pedri… se sei sempre stato tifoso del Barça, tutti in questo ambiente lo sono".
Il numero 1 del Barcellona intendeva sottolineare l'appartenenza di Pedri alla società sin da piccolo ma non è un caso che il suo pensiero sia andato a Messi, visto che anche lui è arrivato alla Masia a soli 13 anni. Pedri si è legato al club per cui fa il tifo sino al 30 giugno 2026 ed è subito entrato nella storia del calcio: nell'accordo, infatti, è stata inserita una clausola rescissoria da un miliardo di euro, la più alta di sempre. Un primato condiviso con Karim Benzema e Federico Valverde del Real Madrid. Pedri ha esordito in Liga col Barcellona a settembre 2020, mandato in campo da Koeman all'età di 17 anni, 10 mesi e 2 giorni. Ha già collezionato 56 presenze coi catalani e ha giocato titolare senza sosta sia gli Europei che le Olimpiadi con la propria nazionale.