Il labiale non visto di Lautaro prima del rigore sbagliato da Henry: dice una temutissima parola
Se il girone d'andata del campionato di Serie A si è concluso con l'Inter in testa con due punti di vantaggio sulla Juventus, la differenza è tutta nel rigore calciato sul palo da Thomas Henry in pieno recupero di Inter-Verona. Un errore che ha lasciato inalterato il 2-1 per i nerazzurri e gettato nella disperazione l'attaccante scaligero, mentre Acerbi e Dimarco esultavano sguaiatamente davanti a lui. Capitan Lautaro Martinez invece in quel momento era lontano dall'area, stazionando vicino alla linea di metà campo: ma prima della battuta di Henry ha detto qualcosa. Una sola parola, un anatema di sventura fortemente radicato nella cultura sudamericana: "Kiricocho".
Sono le immagini esclusive di DAZN a svelare quello che durante la diretta era rimasto nascosto, riavvolgendo il nastro al momento in cui l'arbitro Fabbri dopo l'on-field review suggeritagli dal VAR ha decretato il penalty a favore del Verona per un improvvido intervento di Darmian su Magnani. A quel punto si vede Sommer scattare come una molla verso la propria panchina per un breve conciliabolo col preparatore dei portieri dell'Inter Zappalà, poi le riprese mostrano Frattesi passare coi tacchetti sul dischetto per rendere insidioso il punto di battuta ed infine le telecamere si spostano su Lautaro. Il bomber argentino prima dà alle spalle alla porta, dando la sensazione di non voler guardare l'esecuzione del rigore, poi si gira per assistere alla conclusione di Henry e proprio nel momento della battuta pronuncia quella temutissima parola.
Ma perchè Lautaro lo ha fatto? Cosa significa "Kiricocho" per i sudamericani e perché si ritiene che dicendolo a qualcuno gli si augura sfortuna? E perché viene usata solo nel calcio? La storia della parola affonda le sue radici proprio in Argentina: secondo la leggenda che risale al 1982, poi tramandatasi fino ai giorni nostri, il Kiricocho in questione sarebbe stato un tifoso ‘iettatore' dell'Estudiantes. Ogni qual volta si presentava agli allenamenti della squadra, qualcuno si infortunava. Il tecnico del club di La Plata, il futuro campione del mondo Carlos Bilardo, ebbe allora l'idea di sfruttare a proprio vantaggio la presunta influenza nefasta dell'uomo, mandandolo a seguire gli allenamenti delle altre squadre. Ebbene quell'anno l'Estudiantes si aggiudicò il Campionato Metropolitano argentino, perdendo una sola partita contro il Boca Juniors: era stata l'unica squadra non visitata da Kiricocho.
Fu l'inizio dell'oscura fama di questa parola che da quel momento – ogni qual volta viene pronunciata su un campo di calcio, ma anche in altri contesti sportivi, chiedere per conferma all'Italia di pallavolo alle ultime Olimpiadi, quando ne fu ‘vittima' – evoca poteri da scagliare contro l'avversario con l'animo più buio della notte, augurandogli un doloroso fallimento. Kiricocho ha avuto due successivi momenti in cui è tornato in auge ai livelli più alti: prima nel 2010, quando nella finale dei Mondiali sudafricani tra Spagna e Olanda lo urlò Capdevila a Robben lanciato a rete, col risultato che il campione oranje sbagliò un gol molto semplice. Quell'errore fu decisivo per la vittoria della Spagna in quel Mondiale.
Poi fu il nostro Giorgio Chiellini – evidentemente profondo conoscitore della storia del calcio, ma anche del Lato Oscuro – a urlare "Kiricocho!" al malcapitato Saka nel momento esatto in cui l'attaccante inglese stava per tirare e farsi parare da Donnarumma il rigore nella sequenza finale degli Europei. Quell'errore fu decisivo per la vittoria dell'Italia nel torneo continentale.
Ora ecco Lautaro affidarsi a Kiricocho nel momento dell'ora più disperata, quando non c'è un domani sportivo. L'arbitro Fabbri avrebbe fischiato la fine del match poco dopo il rigore di Henry: era hic et nunc, qui e adesso. Il capitano dell'Inter ha scavato dentro se stesso e ha trovato qualcosa cui appigliarsi, qualcosa da lanciare verso Henry pur non avendo nulla tra le mani. Ha fissato bene la rincorsa del veronese e proprio al momento della battuta ha fatto riapparire il vecchio Kiricocho sul prato di San Siro. L'errore di Henry è stato decisivo per la vittoria dell'Inter contro il Verona.