Il Kosovo abbandona il campo per colpa dei cori dei tifosi della Romania, che osannavano la Serbia
La partita di Nations League tra Romania e Kosovo, valida per la Lega C, girone 2, è stata sospesa nei minuti di recupero e poco dopo è stata interrotta definitivamente. I calciatori del Kosovo hanno deciso di lasciare il campo dopo che, in seguito a una rissa, il pubblico romeno ha iniziato a gridare: "Serbia, Serbia, Serbia". L'arbitro e i delegati Uefa hanno cercato di convincere i giocatori kosovari a tornare in campo, ma l'opera di convincimento non è andata a buon fine.
Dopo i cori "Serbia, Serbia" i calciatori del Kosovo lasciano il campo
Romania e Kosovo si giocano la promozione nella Lega B della Nations League, in un girone con Cipro e Lituania. Alla squadra guidata dall'eterno Mircea Lucescu poteva anche bastare il pareggio per blindare la promozione. La partita era sullo 0-0 quando c'è stato un scontro vivace tra l'ex Serie A Denis Alibec e il difensore del Napoli Amir Rrahmani.
Dal loro contrasto ne è scaturita una rissa che ha coinvolto numerosi calciatori. Una parte del pubblico locale ha iniziato a intonare: "Serbia, Serbia, Serbia", un coro che ha mandato su tutte le furie i calciatori del Kosovo – che da non molti anni ha ottenuto l'indipendenza dalla Serbia e che non vive rapporti cordiale con quel paese.
Non è la prima volta che si sospende Romania-Kosovo
I calciatori tornano negli spogliatoi. L'arbitro sospende l'incontro. Quelli della Romania volevano continuare, ma quelli del Kosovo si sono rifiutati di completare il recupero. Era già successa una cosa del genere. Circa un anno fa, in un incontro di Qualificazioni a Euro 2024, tra Romania e Kosovo la sfida venne sospesa per 50 minuti a causa di cori: "Il Kosovo è la Serbia".