Il gol ingenuo preso dalla Juve contro il Benfica: beffata in difesa da una “palla sopra”
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Com'era piazzata la difesa della Juventus sull'azione da gol del Benfica? Male, malissimo. Ha preso gol nella maniera più ingenua possibile, tagliata fuori da una "palla sopra" (quella che in gergo scandisce una parabola servita per eludere la pressione avversaria), sorpresa da quel passaggio di Bah che disegna nell'aria una traiettoria beffarda, infilata al centro da Pavlidis che s'è bevuto i centrali in un colpo solo e poi ha trafitto Perin.
L'attaccante dei lusitani ha confermato le doti da cecchino: in questa edizione della Champions ha segnato 4 volte nella prima mezz'ora di gioco e contro i bianconeri ha messo la quinta tacca nella casella dei marcatori stagionali. Là dietro, davanti al portiere della vecchia signora, si aprono praterie incustodite e l'uscita di Kalulu (costretto a uscire per un problema muscolare) rende tutto più difficile. Sarà Locatelli a prenderne il posto.
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La difesa della Juve aggirata da una "palla sopra"
Lo Stadium è ammutolito, a echeggiare all'interno dell'impianto sono i tifosi del Benfica che sperano nel miracolo all'ultima giornata così da qualificarsi agli ottavi per il rotto della cuffia. Il silenzio dei sostenitori bianconeri viene rotto da qualche mugugno non solo per ché la Juve è sotto in casa ma, cosa peggiore, per il modo in cui è maturato quel risultato.
Basta dare un'occhiata alle posizioni dei calciatori in campo azionando il rewind della diretta: ci sono cinque bianconeri in linea, che appaiono scolastici nell'applicazione della risalita, e altri due qualche metro più indietro. In mezzo galleggiano i due calciatori del Benfica. Due contro cinque al centro, affondano la giocata come lama nel burro.
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La difesa della Juve è presa in contro-tempo, la prima pressione è saltata con intelligenza dall'assist (primo stagionale) di Bah. Gatti è in ritardo, si arrangia come può ma sbracciarsi serve a nulla: l'avversario gli sfugge, ha il tempo di avanzare e controllare la palla ma non tira, a un metro accanto c'è Pavlidis tutto solo… oplà, il gioco è fatto. Palla al compagno libero e rete che si gonfia. Che mazzata.
Il risultato maturato nel primo tempo chiude 45 minuti tremendi sotto il profilo del (non) gioco e dell'incapacità di creare pericoli veri dalle parti di Trubin (eccezion fatta per un colpo di testa di Mbangula). E per fortuna che allo scadere della frazione Perin ci mette una mano santa e sventa la conclusione di Aursnes. Lo 0-2 sarebbe stato una sentenza.