Il gol di Rafael Leao in Sassuolo-Milan era irregolare: perché il VAR non è intervenuto
La 14ª giornata di Serie A ha lasciato in dote un gol storico. Quello di Rafael Leao in Sassuolo-Milan, il più veloce mai realizzato nella storia del campionato italiano: sei secondi e spiccioli dal calcio d'inizio, circa due secondi più rapido del precedente record (stabilito da Paolo Poggi nel 2001). Un'azione fulminea da parte dei rossoneri, che nel post-partita si è scoperta essere viziata da un'irregolarità.
Al momento della battuta del calcio d'inizio Rafael Leao è infatti nettamente oltre la linea di metà campo. La Regola 8 del regolamento del gioco del calcio descrive le modalità del calcio d'inizio e stabilisce la procedura da rispettare:
"Per ogni calcio d’inizio – si legge – tutti i calciatori, eccetto colui che lo esegue, devono essere nella propria metà del terreno di gioco". E in caso di qualsiasi infrazione rispetto alle regole stabilite, "il calcio d’inizio deve essere ripetuto".
L'arbitro Mariani non si è accorto della posizione irregolare di Rafael Leao al momento della battuta e ha lasciato proseguire l'azione, che ha seguito uno schema preparato in allenamento – come ammesso dall'allenatore Pioli – e si è conclusa con il gol del calciatore portoghese. Ma perché non è intervenuto il VAR in supporto del direttore di gara per segnalare l'infrazione? Perché l'inizio e la ripresa del gioco non rientrano tra le casistiche che possono essere oggetto di VAR review, come spiegato dall'ex arbitro Luca Marelli.
Il vantaggio acquisito dal Milan sul piano effettivo del gioco è quasi irrilevante, visto che si parla dello sviluppo di un calcio d'inizio, a decine di metri dalla porta avversaria e con tutta la squadra avversaria schierata in difesa. Una situazione che si presenta molto frequentemente, quasi in ogni partita. Ma a norma di regolamento, il gol di Rafael Leao era da annullare.