Il gol del pareggio dello Spezia mostra l’ennesimo errore commesso dalla Juventus
Udinese, Napoli, Milan e poi Spezia. Il gol del momentaneo pareggio dei liguri con Gyasi mette il dito nella piaga della Juventus. Il copione è sempre lo stesso: per la quarta volta viene rimontata dopo essere passata in vantaggio, pur raccogliendo dati bulgari sul possesso palla (60% nella prima frazione). Molto rumore per nulla. La prodezza balistica dell'attaccante ghanese è un ceffone sul muso, l'ennesimo scossone che lascia trasecolare Allegri. Esulta alla Cristiano Ronaldo: salta, fa una piroetta e atterra a gambe divaricate. Non è uno sfotto' ma l'omaggio al suo idolo. Fa male lo stesso. E brucia in maniera terribile.
Il tecnico livornese vorrebbe urlare tutta la propria rabbia per quell'azione che andava gestita meglio ma il momento delicato gli suggerisce di fare gesti concilianti. "Calma, calma" mima verso i calciatori dalla panchina. La reazione della Juve c'è (ci pensa Dybala in versione "todocampista") ma è come rialzarsi subito dopo un colpo preso sul mento per aver abbassato la guardia. Un diretto sul viso di un gruppo che – dopo la rete di Kean – sembrava potesse restare in controllo del match. Non questa versione dei bianconeri, che appare la brutta copia della formazione capace (un tempo) di avvolgere nelle proprie spire gli avversari fino a stritolarli.
È successo ancora una volta e non c'entra la posizione del portiere né il piazzamento sbagliato su palla inattiva. La Juve compatta, solida, determinata non avrebbe concesso quella situazione di gioco. Szczęsny fa quel che può e pochi secondi prima della "palombella" calciata da Gyasi sventa un altro tiro pericoloso, che gli fa correre un brivido lungo la schiena: calcio d'angolo battuto dallo Spezia, Verde dalla bandierina scambia con Bourabia e lascia partire un bel sinistro respinto in volo dal portiere polacco. Sulla ribattuta l'azione continua: la palla carambola sulla destra dalla parte di Gyasi. È solo, la raccoglie indisturbato, si gira e la tiene incollata al piede. Bentancur e Danilo sono in ritardo, la punta ligure è già in area e batte di collo pieno: la traiettoria è beffarda, diventa insidiosa e s'incarca con la complicità di una deviazione del difensore brasiliano. Lo Spezia pareggia e passeggia sulle fragilità della Juve.