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Il gol del Newcastle è una sagra degli errori del Milan: c’è una voragine in mezzo al campo

La sequenza videoclip di quel minuto in cui accade di tutto mostra come le avvisaglie del tonfo avvengano ben lontano dall’area di rigore del ‘diavolo’. È lì, qualche metro più in avanti, che nel cuore della mediana Loftus-Cheek non fiuta il pericolo.
A cura di Maurizio De Santis
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Il gol del vantaggio segnato dal Newcastle nel primo tempo mette a nudo tutte le difficoltà del Milan che, al netto delle assenze in difesa, viene preso d'infilata, per vie centrali, dagli inglesi. L'azione che permette a Joelinton di battere Maignan con un tiro di collo destro è una sorta di sagra degli errori commessi dai rossoneri. Iniziano da lontano, quel che accadrà poco è solo il riflessio di ciò che Clarence Seedorf, all'intervallo, scolpisce come "mancanza di spirito giusto".

In buona sostanza, non c'è quell'animus pugnandi che ti porta a lottare su ogni pallone come fosse l'ultimo, come se sul piatto della bilancia non ci fosse ancora la possibilità di rimediare a un girone disastroso e restare almeno nelle coppe, sia pure in Europa League.

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Deludente dal punto di vista dell'approccio, della personalità, delle idee, delle qualità e della costruzioni. È su questo punto che l'ex rossonero rigira il coltello, è una piaga che brucia e fa male. "Nell'occasione della rete si vede anche come la difesa del Milan non accorci verso l'alto, non esca a fare pressione – dice ancora l'olandese -. Quello che ho notato e non va bene è che non fanno un passo in più, non ci mettono uno spirito differente che è fondamentale nella fase difensiva. Perché se regali queste azioni diventa difficile".

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A cosa si riferisce Seedorf? La sequenza videoclip di quel minuto in cui accade di tutto mostra come le avvisaglie del tonfo avvengano ben lontano dall'area di rigore del ‘diavolo'. Reijnders è lento nel recupero palla e perde quella sfera avvelenata nella metà campo del Newcastle. Guimarães ne entra in possesso, non ha spazio ma la difende bene, corre verso l'indietro e appoggia al compagno più vicino.

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È lì che riparte l'azione degli inglesi. È lì, qualche metro più in avanti, che nel cuore della mediana Loftus-Cheek non fiuta il pericolo, resta in posizione di attesa, non attacca né contrasta, lascia all'avversario la possibilità di ragionare e tessere la trama dei passaggi: c'è Gordon che è fuggito alle spalle dell'ex Chelsea e ha affondato la giocata come lama nel burro tra le linee. È solo, fa quel che vuole, non trova opposizione, porta palla fino al limite dell'area, l'ultimo passaggio in quel rapido scambio che avviene al limite è per Joelinton: di destro mette la palla all'incrocio dei pali con precisione chirurgica, nulla da fare per Maignan.

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