Il giorno in cui il mondo ha conosciuto il talento di Antonio Cassano
"Il 18 dicembre 1999 è cambiata la mia vita". Antonio Cassano lo ha ripetuto spesso negli anni scorsi. Fu un pensiero che passò in testa a tutti quelli che videro ciò che il giovane attaccante del Bari fece nella gara contro l'Inter nella giornata prima della pausa invernale del campionato 1999/2000. Allo stadio San Nicola arrivava la squadra nerazzurra di Marcello Lippi, che veniva dalla sconfitta in casa della Juventus; mentre i padroni di casa avevano perso a Lecce il derby pugliese e cercavano punti salvezza come chi cerca acqua nel deserto.
Eugenio Fascetti, allenatore dei Galletti, non poteva contare sugli attaccanti Masinga, Osmanovski e Spinesi e scelse di lanciare dal 1′ minuto una coppia di attaccanti inedita e giovanissima: Hugo Enyinnaya e Antonio Cassano. Il primo, un giovane nigeriano che aveva racimolato solo pochi minuti nel finale di gara con il Torino poche settimane prima; e il secondo, che aveva esordito sette giorni prima al Via del Mare contro il Lecce. Questa decisione del tecnico Viareggio fece piuttosto rumore nel pre-partita ma al minuto 7 accadde ciò che nessuno si sarebbe mai aspettato: dopo una rimessa laterale battuta da Zanetti, la palla arrivò a Di Biagio che perse il controllo dopo il pressing di un centrocampista biancorosso. Enyinnaya controllò con il destro e sempre con lo stesso piede calciò di prima intenzione infilando la porta di Peruzzi dalla trequarti. L'impianto barese, costruito da Renzo Piano per la Coppa del Mondo del 1990, esplose di gioia e di incredulità.
Dopo il pareggio di Christian Vieri per l'Inter al 12′, la gara sembrava scorrere verso il pareggio finale ma a due minuti dal termine il momento che cambiò il match e la carriera di Cassano. Il giovane di Bari Vecchia controllò con il tacco un lancio di Simone Perrotta, si portò avanti il pallone di testa e dopo aver lasciato sul posto Panucci e Blanc, con uno slalom degno di uno sciatore professionista; calciò sul primo palo della porta difesa dal neo entrato Ferron. Per la seconda volta in poco meno di due ore il San Nicola è in visibilio. Nessun sembra credere a ciò che sta vedendo. Lo stesso numero 18 biancorosso mentre corre sotto la curva ha una mimica che racchiude stupore e incredulità.
Nel post-partita sentimmo per la prima volta la voce di Cassano Antonio, nato a Bari il 12 luglio 1982, e dopo averlo ammirato in campo confessò che non pensava di giocare titolare: "Avevo letto sul foglietto del mister il nome di Enyinnaya, quindi avevo capito che non avrei giocato io. Poi l'allenatore ci ha detto che avremmo giocato insieme e che avremmo fatto bene. Ci siamo riusciti penso".
Nei minuti dopo il triplice fischio, colui che sarebbe diventato FantAntonio sembrava non credere a ciò che stava accadendo e raccontò così l'azione del gol: "Dopo averla toccata con il tacco non ho pensato più a niente. Con la testa me la sono portata avanti e ho calciato con la benda agli occhi. Dopo il gol ho avuto un'altra occasione ed ero disperato per aver sbagliato. Stasera abbiamo fatto una grande partita".
Eugenio Fascetti in quella stagione ha fatto scendere in campo Cassano 21 volte in totale, che realizzò 3 gol alla fine della sua prima stagione tra i grandi. Quella sera al San Nicola fu il trampolino di lancio della carriera di un calciatore che poteva vincere tutto ma ha deciso che gli sarebbe bastato ciò che aveva già. Qualche anno fa, nel corso di un'intervista a La Gazzetta dello Sport, Antonio Cassano parlò così di quella notte del 18 dicembre 1999.
"Avevo 17 anni, senza quel gol sarebbe stato tutto diverso. Lo guardo praticamente ogni giorno, anche con i miei figli. E a loro dico: ‘Lì è cambiata la vita del vostro papà'. Da quel giorno sono diventato ricco, famoso e bello. Dissi che fu un gesto tecnico normale? Vero, in allenamento ma anche per strada ne avevo fatti di più belli”.
Il tabellino di Bari-Inter del 18 dicembre 1999
RETI: 7′ Eninnaya (B), 13′ Vieri (I), 88′ Cassano (B).
BARI (4-4-2): Mancini (16′ pt Gregori), Neqrouz, Garzya, Innocenti, Del Grosso, Collauto, Andersson, Markic, Marcolini (2′ st Perrotta), Enyinnaya (20′ st Olivares), Cassano. (Madsen, Ferrari, Bellavista, Giorgetti). Allenatore: Eugenio Fascetti.
INTER (3-5-2): Peruzzi (29′ st Ferron), Panucci, Blanc, Colonnese (15′ st Recoba), Zanetti, Cauet, Di Biagio, Jugovic, Georgatos, Zamorano (34′ st Baggio), Vieri. (Moriero, Fresi, Simic, Dabo). Allenatore: Marcello Lippi.
ARBITRO: Stefano Braschi.