Il Giappone condannato ai Mondiali da una strana fobia nazionale: il numero 4 “aiuta” la Croazia
La favola del Giappone ai Mondiali si arresta agli ottavi di finale. Dopo la sconfitta contro la Croazia ai rigori, la nazionale di Moriyasu chiude una splendida avventura in Qatar in cui ha fatto la differenza battendo la Spagna nell'ultimo turno della fase a gironi e soprattutto mandando ko la Germania poi eliminata. Era diventata un po' la squadra di tutti, quella combattiva, caparbia, capace di vincere anche quando sembrava ormai tutto perso. Gli ultimi a mollare, eliminati ma senza perdere tra tempi regolamentari e supplementari. Il pareggio 1-1 contro la Croazia testimonia proprio la forza di un gruppo che ha fatto letteralmente innamorare i milioni di tifosi di tutto il mondo incollati alla tv.
E il dispiacere per questa eliminazione è tanto, e in Giappone temono che a fare la differenza possa essere stata una strana credenza popolare, che a giudicare da quanto visto in campo, sembra essere stata quasi profetica. Si tratta della scaramanzia legata al numero 4, molto nota in Giappone. È considerato un numero sfortunato: la pronuncia del numero è "shi" quasi identica a quella della parola "morte". E in Giappone questa paura ha portato diversi paesi e città a costruire edifici e palazzi senza il quarto piano, che semplicemente non esisteva. Contro la Croazia il numero 4 ha fatto la differenza e in un vortice di strane coincidenze è stato parte integrante dell'eliminazione del Giappone ai Mondiali.
In Giappone si parla infatti di "tetrafobia" che letteralmente vuol dire proprio una forma di avversione o paura del numero 4. Si tratta di una superstizione molto comune in paesi dell'Asia orientale, come la Cina, appunto il Giappone, la Corea e Taiwan. Nel corso della partita del Giappone contro la Croazia incredibilmente questo numero è stato molto ricorrente. Basti pensare che il Giappone è stato eliminato alla sua quarta gara dei Mondiali in Qatar subendo il gol del pareggio dei croati ad opera di Ivan Perisic che indossa proprio la maglia numero 4. Finita qui? Neanche per sogno.
La sfida ai calci di rigori, che è sempre caratterizzata da un'altalena di emozioni, ha visto il Giappone chiudere il discorso qualificazione al quarto tiro dagli undici metri negandogli l'accesso – guarda un po' il caso – ai quarti di finale. Insomma, se qualcuno pensava che fosse esagerata questa fobia di un intero popolo, sicuramente non potrà comunque fare a meno di notare questa serie di coincidenze. L'unico che nella Nazionale del Giappone ha avuto il coraggio di presentarsi ai Mondiali con la maglia numero 4, Ko Itakura, era squalificato e non ha potuto arginare quella che ormai è considerata nel Sol Levante un'autentica maledizione.