Il giallo della “carta Ronaldo” nell’inchiesta plusvalenze Juve: CR7 può essere convocato in Procura
Che fine ha fatto la "carta Cristiano Ronaldo"? Cosa c'era scritto in quel documento di cui si ha notizia dalle intercettazioni ma non è stato ancora trovato dagli inquirenti? E, soprattutto, com'è stata registrata nei conti del club questa scrittura privata che nel decreto di ingiunzione è stata indicata sotto la voce generica di "retribuzioni arretrate del calciatore"? L'ennesimo colpo di scena nel caso della plusvalenze Juve e dell'inchiesta Prisma sul presunto falso in bilancio, emissione di false fatture e false comunicazioni di società quotate in Borsa (per il quale sono indagati il presidente, Andrea Agnelli, il vice, Pavel Nedved, e l'ex dirigente Fabio Paratici) potrebbe arrivare da una decisione dei pm che si occupano delle indagini: convocare in Procura (ne dà menzione il Corriere della Sera) anche l'ex calciatore bianconero, trasferitosi al Manchester United nell'estate scorsa.
È l'opzione presa in considerazione dagli inquirenti. Un estremo rimedio per risolvere il giallo del documento della cui esistenza non si ha dubbio perché menzionato in un dialogo tra Federico Cherubini, attuale responsabile del mercato, e Cesare Gabasio, avvocato del club. Difficile, però, immaginare al momento che il campione portoghese possa rimettere piede in Italia per essere ascoltato. È opinabile, invece, che il primo passo sia chiamare in causa il suo procuratore, Jorge Mendes, e la società che gestisce il calciatore (la Gestitute).
Perché questa scrittura privata è così importante? Ai pm non interessa il contenuto, ovvero quali siano stati i termini di una transazione sugli stipendi posticipati durante la pandemia o di una sorta di buonuscita per agevolare la cessione del giocatore, ma come questa movimentazione di fondi sia stata indicata nell'esercizio finanziario. Un passaggio fondamentale per fare luce sulla corretta (o meno) gestione dei conti della società e sulla corretta comunicazione (la Juve è quotata in Borsa) delle operazioni finite sotto la lente degli inquirenti. È il nodo della questione più che l'effettivo valore attribuito ai singoli calciatori, sul quale non esistono parametri normativi definiti né rientrano nella sfera della giustizia ordinaria.
Altro particolare: quali sono i tempi dell'inchiesta? Potrebbero essere abbastanza lunghi, considerata la necessità di rivolgersi a una consulenza esterna per l'analisi approfondita dei bilanci della Juve individuati nel periodo compreso tra il 2018 e il 2021 e, cosa dirimente, verificare l'esistenza di irregolarità nel flusso finanziario contabilizzato. Due anche tre mesi di lavoro è il tempo messo in agenda per arrivare a un punto di svolta e di cui si potrebbe occupare il commercialista Enrico Stasi (citato dalla Gazzetta dello Sporto), la stessa persona che nel 2006 passò al vaglio i bilanci bianconeri.
Cosa rischia la Juventus? Lo si può solo ipotizzare ma i casi sul tavolo sono essenzialmente due. Nel primo, quello peggiore, può arrivare una penalizzazione (affrontando i vari gradi di giudizio) come quella imposta di recente al Chievo Verona. Nel secondo si profila il patteggiamento per illecito amministrativo con una forte multa come già accaduto per Milan e Inter.