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Il giallo del VAR a intermittenza in Milan-Napoli: “L’audio dell’arbitro non funzionava”

Per tutta la durata di Milan-Napoli, l’arbitro Kovacs e la sala VAR hanno avuto difficoltà di comunicazione. E i problemi sono ricaduti su un arbitraggio considerato da tutti altamente insufficiente.
A cura di Alessio Pediglieri
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Milan-Napoli ha vissuto anche qualche momento particolare che ha visto protagonista l'arbitro del match il signor Kovacs, finito poi al centro di diverse polemiche per una gestione del match insufficiente, dove ha spesso perso la gestione delle sanzioni disciplinari. Complice, però, anche diversi problemi avuti durante la partita con la sala VAR, con cui ha avuto difficoltà di comunicazione.

A confermare che qualcosa in campo non funzionasse alla perfezione durante la gara di andata dei quarti di finale di Champions League a San Siro tra Milan e Napoli, diversi indizi che studiati a posteriori possono – in parte – giustificare le difficoltà espresse nei 90 minuti dal 38enne direttore di gara rumeno István Kovács. Il giudizio unanime a fine incontro è stata una insufficienza generale data da scelte non coerenti soprattutto tra primo e secondo tempo che hanno mostrato una bivalenza evidente ‘spaccando' in due l'arbitraggio.

Nei primi 45 minuti, Kovacs ha utilizzato una gestione all'"inglese" lasciando giocare e fischiando gli interventi irregolari senza decidere di ammonire anche laddove fosse necessario per tenere il controllo dell'incontro. Risultato? Dieci falli totali, un solo cartellino giallo sul campo (a Zielinski) e uno a Pioli per proteste in panchina. Poi, nella ripresa, il cambio di giudizio: otto cartellini gialli e uno rosso (ad Anguissa) di fronte ad un match più duro, con ben 19 falli fischiati. Una situazione che non è sfuggita ai più così come quanto accaduto proprio ad inizio secondo tempo, pochi istanti più tardi della ripresa del gioco.

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Per due-tre minuti, la gara è stata sospesa per problemi di collegamento con la sala VAR da parte di Kovacs che è stato costretto a porsi a bordo campo per permettere l'intervento tecnico degli ufficiali Uefa nel tentativo di risolvere il guasto. Che certamente non ha agevolato l'arbitro rumeno, apparso evidentemente infastidito dal contrattempo e che ha dovuto accettare suo malgrado di proseguire il match senza l'effettivo ausilio del VAR.

Una situazione non facile che anche il capitano del Milan, Davide Calabria ha confermato ai microfoni del post gara di Prime Video. Lo stesso giocatore rossonero è stato richiamato durante la partita, insieme all'altro capitano, Di Lorenzo da Kovacs in veloci conciliaboli. Il contenuto? Proprio le difficoltà di comunicazione con la sala della moviola: "Per tutta la partita l'arbitro diceva a me e a  Di Lorenzo che il VAR funzionava e non funzionava, non si capiva bene cosa stesse accadendo." Parole che richiamano anche le discussioni dopo il 90′ in cui si è visto il capitano rossonero discutere direttamente con Kovacs, rimediando una contestata ammonizione.

"A me sembrava rigore, a fine partita sono andato a chiedere spiegazioni. Poi il quarto uomo è stato lui a spingermi via" ha poi evidenziato Calabria non poco infastidito sull'ultimo contatto in area di rigore ai danni di Saelemaekers, che gli è costato un cartellino giallo per proteste. "Non capisco perché è accaduto: se non posso parlare io da capitano… e ho preso l’ammonizione. È un giallo alquanto stupido ma non capisco perché non posso io che sono il capitano. Mi sembra abbastanza inutile parlare di un’ammonizione che non ci stava"

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