Il gesto oltraggioso di Cristiano Ronaldo, un video lo inchioda: “È un bambino di 37 anni”
La ricostruzione della scena mostra tutta l'impudenza di Cristiano Ronaldo nei confronti del manager, ten Hag. Il rifiuto di scendere in campo contro il Tottenham, sia pure per una manciata di minuti, ha fatto il giro del mondo e spaccato il fronte dei tifosi in ‘colpevolisti' (coloro che condannano l'atteggiamento irrispettoso del campione che deve dare il buon esempio) e ‘innocentisti' (quelli che ribaltano la versione dei fatti e ritengono ingiusto che la stella portoghese sia trattata alla stregua di un ragazzino).
Il popolo del Red Devils s'arrovella e si divide tra chi sostiene che "è un bambino di 37 anni e merita una bella lezione" e chi invece ne giustifica le reazioni a causa dell'atteggiamento del club dal quale si sente scaricato.
CR7 è al Manchester United da separato in casa. Ha scontato un turno di punizione con l'esclusione dalla squadra nella settimana che ha condotto alla sfida col Chelsea ma è stato reintegrato e ha ripreso ad allenarsi anche in occasione del prossimo incontro di Europa League con lo Sheriff. Che ci sarà o meno, che giocherà (e per quanto tempo) è un dettaglio che passa in secondo piano. Il motivo? Fa più notizia il suo tiro alla fune con il tecnico e con il club che vorrebbe liberarsi di lui anche a gennaio (ma non ci sono acquirenti) che quanto può dare ancora realmente sul campo.
Cosa accadrà la prossima volta? Se lo chiedono i tifosi che vivono la permanenza dell'ex Real a Old Trafford con sentimenti contrastanti, attendendo l'ennesimo colpo di scena. La curiosità è morbosa, il cinque volte Pallone d'Oro è nell'occhio del ciclone e in quello delle telecamere o degli smartphone che ne documentano gesti, movimenti, espressioni, postura. È uno spettacolo nello spettacolo… capita spesso di distrarsi per vedere qual è il suo approccio mentre se ne sta seduto in tribuna, lasciato fuori dai titolari.
In un video pubblicato su TikTok emerge cosa è accaduto prima del clamoroso voltafaccia di CR7, prima che abbandonasse la sua postazione e poi lasciasse anche il terreno di gioco in anticipo. L'immagine del calciatore che sta di spalle al rettangolo verde, lascia dietro di sé compagni di squadra e se ne va imbronciato è solo l'ultimo fotogramma di una sequenza iniziata prima.
Mancava un pezzo, tutta la parte precedente alla scena che racconta i titoli di coda. Mancava il cappello alla narrazione di quell'episodio. Una breve clip mostra come sono andate realmente le cose. Si nota ten Hag in piedi, nei pressi si CR7: volta il capo e si rivolge al calciatore. Con ogni probabilità gli dice di tenersi pronto, di scaldarsi perché a breve toccherà a lui. La reazione del portoghese lo lascia senza parole.
Nel filmato si vede prima Ronaldo che scuote lievemente il campo in segno di diniego e poi rafforza il concetto alzando la mano e agitando il dito indice in chiaro segno di rifiuto. "Non, non lo faccio" sembra dire guardando fisso negli occhi l'allenatore. Poco dopo scende dal palchetto, scende sul rettangolo verde, si appoggia alla balaustra che reca lo stemma del Manchester United. Ha lo sguardo corrucciato, è visibilmente contrariato. Si sposta anche da lì, va verso la passerella che conduce nella pancia dello stadio. Indugia ancora un attimo poi volta le spalle e scompare nel tunnel.
Un atto di insubordinazione, l'ennesimo di un'esperienza ormai giunta ai titoli di coda. Dopo un'estate trascorsa a cercare (ma riceverà solo rifiuti) una società che gli garantisse la platea della Champions, saltando anche allenamenti e tournée con la squadra, quanto sta accadendo adesso è solo il triste e solitario addio del campione senza gloria e con molta rabbia.
