Il gesto non visto di Vialli quando Chiellini salva a tempo scaduto: l’orgoglio di essere italiani
L'attacco vende i biglietti, la difesa vince le partite: la vecchia massima di John Madden spiega bene – dopo esserci rifatti gli occhi e il cuore col 3-0 sulla Turchia – perchè l'Italia di Mancini non perde da 28 partite consecutive, di cui le ultime 9 sono altrettante vittorie senza mai prendere reti. Una striscia aperta mostruosa che va avanti dal 10 ottobre 2018 (Italia-Ucraina 1-1): l'ultima sconfitta degli azzurri era stata contro il Portogallo in Nations League, il 10 settembre. Adesso il record di imbattibilità consecutiva di Vittorio Pozzo, a cavallo tra il 1935 e il 1939, è sempre più vicino: i tifosi sperano che venga eguagliato nelle ultime due gare del girone degli Europei, contro Svizzera e Galles.
Senza nulla togliere a Immobile e Insigne, ed anche a Berardi che ha provocato l'autogol di Demiral che ha sbloccato una partita che si stava incarognendo, la Nazionale di Mancini dà un'idea di solidità difensiva che fa ben sperare per il prosieguo del torneo. La coppia Bonucci-Chiellini davanti a Donnarumma è stata appena infastidita dalle offensive turche: la squadra di Gunes non sarà stato il massimo dei test in tal senso, ma non per questo non ci si deve togliere il cappello davanti alla partita di Giorgio Chiellini.
Il 36enne capitano della Juventus e dell'Italia è stato il leader che ha trascinato i compagni fin dal primo tempo, proponendosi anche con continuità nella metà campo avversaria e sfiorando il vantaggio con un colpo di testa. I suoi numeri sono clamorosi: è stato il giocatore azzurro che ha toccato più palloni ed effettuato più passaggi, anche più del faro Jorginho, ed in difesa si è fatto valere con 3 respinte, 3 intercetti e 4 palloni recuperati.
Ma ci sono cose che le statistiche non dicono e che hanno ancora più significato: il salvataggio al 92′ su Burak Yilmaz al 92′ sul 3-0 spiega la pasta del giocatore e il valore di avere un leader così, che trascina con l'esempio, prima che con le parole. Un gesto che può capire bene chi leader lo è stato ed ha anch'egli onorato al meglio la maglia azzurra, Gianluca Vialli. Il capo delegazione della Nazionale non si trattiene e salta in panchina battendosi il petto per mimare il celebre gesto dell'esultanza proprio di Chiellini. L'orgoglio di essere italiani, l'orgoglio di chi lotta e non vuole arrendersi: Vialli è un professore della materia.