Il gesto non visto di Kvaratskhelia dopo aver distrutto il Liverpool: zitti e buoni
È stata una notte magica al Maradona, una notte da impacchettare bene e riporre nel cassetto dei ricordi più preziosi. Il Napoli – in una delle sue incarnazioni più belle di sempre – ha schiantato, annichilito, spazzato via il Liverpool ancor più di quanto dica il punteggio finale di 4-1. Miglior inizio dell'avventura in Champions League non poteva esserci per la formazione di Spalletti, tornata ad esibirsi sul proscenio calcistico più alto dopo due anni di lontananza.
Raramente si era vista una squadra di Klopp messa sotto così duramente sul piano del gioco, del ritmo, delle occasioni. Il Napoli ha dominato il match in ogni singolo aspetto, dalla difesa solidissima, alla coppia Lobotka-Anguissa che ha mandato al manicomio i dirimpettai, alle folate continue che hanno devastato la trequarti avversaria. Zielinski, Politano, Osimhen hanno messo a ferro e fuoco le praterie davanti ad Alisson, guidati come un novello Attila dalla furia barbarica di Khvicha Kvaratskhelia, il 21enne georgiano che ha esposto in maniera imbarazzante le debolezze di Joe Gomez e Alexander-Arnold.
Kvara ormai ha tolto anche gli ultimi dubbi a chi lo attendeva al varco di avversari top: il quasi sconosciuto giocatore pescato dai bravissimi scout azzurri nel sottobosco dell'Est europeo è un'iradiddio. Nessuna finzione, nessun bluff. Nello stretto e nel lungo, di scimitarra e di fioretto, questo ragazzo ha doti fisiche e tecniche fuori dal comune, con una gamma di soluzioni che stupisce ogni volta che lo si ammira in campo.
E poi c'è la personalità, anche quella straordinaria considerando età e provenienza così lontana dai riflettori del grande calcio. Kvaratskhelia gioca con una sicurezza nei propri mezzi disarmante e la partita col Liverpool ha confermato tutto quello che già si era visto nelle prime 5 giornate di campionato, in cui l'ex Rubin Kazan aveva messo a referto 4 gol e 1 assist. Contro i Reds lo strapotere del georgiano è sprizzato limpido assieme al suo talento in occasione della terza rete azzurra realizzata da Simeone su suo invito che andava soltanto appoggiato in rete, dopo un'azione ubriacante sulla sinistra.
Un video girato da dietro la linea di fondocampo mostra qualcosa che le telecamere in diretta non hanno fatto vedere. Dopo aver visto il compagno segnare, Kvaratskhelia si ferma e mette le mani dietro le orecchie per sentire il boato del pubblico ed invitarlo ad urlare ancora più forte. Poi porta l'indice alla bocca e fa il classico gesto di zittire tutti. Ma con chi ce l'aveva l'azzurro? Probabilmente con chi dopo le due partite pareggiate con Fiorentina e Lecce (in quest'ultima peraltro era partito dalla panchina) aveva sollevato qualche dubbio sulla sua reale caratura. Miglior risposta il georgiano non poteva dare, distruggendo a picconate il Liverpool di Klopp e disvelando al mondo che sotto il Vesuvio c'è un autentico fenomeno. Ed allora state zitti e buoni…