Il gesto di Hakimi alla telecamera: “Io resto qui, all’Inter”
Indice sullo stemma dell'Inter e poi rivolto verso il basso come a dire: "Tengo molto a questo club e resto qui". Un gesto che vale più di mille parole. Un gesto che sgombra il campo da ogni illazione sul futuro. Un gesto che è una risposta molto chiara quelle che sono le reali intenzioni del calciatore rispetto alle voci di mercato, alla possibile cessione per ragione di Stato, al brusio che accompagna i nerazzurri da quando – complici le difficoltà economiche del club – l'incertezza sui piani della dirigenza ha fatto un po' di ombra alla cavalcata scudetto della formazione di Antonio Conte.
"Io resto qui" dice l'esterno marocchino che a Milano è giunto dopo un'esperienza al Borussia Dortmund, ingaggiato dal Real Madrid che lo ha lasciato andare nonostante sia uno dei calciatori più interessanti nel ruolo in Europa. Il sorriso sulle labbra e lo sguardo convinto nel giorno del tripudio rappresentano un punto d'inizio per il difensore che è stato una delle pedine chiave della rosa del tecnico leccese.
"Io resto qui", dice il giocatore che a fine gara srotola la bandiera del suo Paese, la usa a mo' di coperta e la sventola con fierezza. Sono 44 le presenze in stagione, 7 le reti realizzate nel complesso in campionato e 10 gli assist serviti per i compagni di squadra. Il bilancio è positivo e arriva a margine di una stagione dove l'unica sbavatura è stata l'eliminazione dalla Champions ai gironi.
"Io resto qui", ribadisce Hakimi al momento della sostituzione: la telecamera lo inquadra in primo piano, lui si volta e fa il segno del pollice verso l'alto in segno di vittoria. Poi indica lo scudetto dell'Inter e volta pagina. La storia non è finita, è pronto a scrivere un altro capitolo. "È un momento speciale, non solo per quello che abbiamo vissuto oggi ma in questi cinque anni – le parole del presidente, Zhamg -. Siamo contenti di aver condiviso tutto con i nostri tifosi". Hakimi è lì, a pochi passi, sorride e fa festa. E il bello deve ancora venire.