Il fratello di Rabiot attacca l’arbitro: “Abbiamo capito che la Juve era una testa da tagliare”
La rabbia del fratello di Adrien Rabiot, James, esplode nel corso di Juventus–Napoli. "Abbiamo capito che la Juve era una testa da tagliare! Vegognatevi!!", scrive in una storia su Instagram. Ne farà un paio, l'una di seguito all'altra. Tutte dello stesso tenore, nella seconda azzarderà anche una battuta tagliente ipotizzando un dialogo con il fischietto: "Mi avevano promesso i capelli se avessi fatto vincere il Napoli".
Ce l'ha con l'arbitro Michael Fabbri, perché? L'annullamento del gol di Angel Di Maria con il Var ha scatenato le proteste del popolo bianconero che si è sentito defraudato di una vittoria conquistata nel finale e, più ancora, beffato per la rete segnata da Giacomo Raspadori in pieno recupero.
Ad alimentare amarezza e polemiche sono state anche le proteste per un calcio di rigore reclamato da Juan Cuadrado poco prima che la squadra di Luciano Spalletti trovasse lo spunto decisivo nell'azione seguente: Zielinski innesca Elmas, la parabola del cross è perfetta, è una pennellata sui piedi dell'ex attaccante del Sassuolo che lì, davanti a Szczęsny (dal proprio lato del colombiano, lasciato scoperto anche da Fagioli), batte al volo e regala ai partenopei tre punti che profumano di scudetto.
Cosa era successo? In realtà la confusione dell'arbitro e, al tempo stesso, l'intervento al limite del Var sollevano perplessità. Silenzio dalla cabina di regia in occasione del pugno in faccia dato da Gatti a Kvaratskhelia: il difensore della Juventus andava espulso per condotta violenta, come si evince dalle immagini. Intervento sull'azione che ha portato al vantaggio dei bianconeri: da tre metri Fabbri prima non vede il fallo di Milik su Lobotka (oppure non lo valuta come episodio da sanzionare), lascia che parta il contropiede che si tramuta in gol poi cambia idea e non convalida il gol dei padroni di casa.
Cinque anni dopo la ‘testata' di Koulibaly, gli dei del pallone concedono al Napoli ancora una standing ovation (in aeroporto, a Capodichino, ci saranno migliaia di persone ad attenderlo) ma questa volta è tutto diverso: allora inseguivano (si portarono a -1 dalla Juve) e poi persero lo scudetto in albergo a Firenze dopo il successo dei bianconeri a San Siro contro l'Inter (fece discutere l'arbitraggio di Orsato per la mancata espulsione di Pjanic), domenica sera hanno portato a +17 il vantaggio sulla Lazio (seconda), +19 sulla stessa Juve (che attende la nuova sentenza della Corte d'Appello Federale dopo il rinvio deciso dal Coni), +22 su Roma e Milan, +24 sull'Inter.