Il Fondo saudita PIF ha acquistato il Newcastle: operazione da 360 milioni
Anche il Newcastle ha la sua proprietà araba grazie all'acquisizione del Fondo saudita PIF, lo stesso che qualche mese fa era stato avvicinato all'Inter nel momento in cui si vociferava di una possibile cessione da parte della famiglia Zhang per i pesanti problemi economici di Suning. Il passaggio di proprietà del club inglese al Consorzio, che vede il Fondo Pif, insieme a PCP Capital Partners e RB Sports & Media è stato ufficializzato dalla Premier League attraverso un comunicato.
"A seguito del completamento del Test Proprietari e Amministratori della Premier League, il club è stato venduto al consorzio con effetto immediato". Così si legge nella nota ufficiale emanata dalla Premier League attorno all'acquisizione della proprietà del Newcastle da parte di un Fondo saudita dopo settimane trascorse tra indiscrezioni e trattative reali.
Le controversie legali riguardavano soprattutto le realtà finanziarie che avrebbero posseduto direttamente o avrebbero avuto la capacità di controllare il club dopo l’acquisizione. Alla fine, si è trovato l'accordo: "La Premier League ha ora ricevuto assicurazioni legalmente vincolanti – si legge sempre nella nota – che il Regno dell’Arabia Saudita non controllerà il Newcastle United Football Club".
Attorno a questo passaggio di proprietà nei mesi scorsi c'erano state non poche difficoltà a tal punto che la trattativa era bloccata dopo le accuse di favoreggiamento alla pirateria digitale rivolte al governo saudita. Poi, il disgelo con l'accordo conclusosi nelle scorse ore: la cessione è stata raggiunta intorno alla cifra di oltre 300 milioni di sterline pari a circa 360 milioni di euro. Con la approvazione ufficiale arrivata dalla Premier League è così concluso il regno al Newcastle del miliardario Mike Ashley, proprietario del club da 14 anni.
L'acquisizione del Newcastle, che era stata anche ostacolata da Amnesty International che aveva chiesto alla Premier League di bloccare l’affare perché l’Arabia Saudita viola i diritti umani, rappresenta una prima importantissima volta dell'inserimento di realtà saudite nel calcio europeo. Fino ad oggi solamente i vicini Emirati Arabi che hanno la proprietà del Manchester City e il Qatar con la proprietà del Paris Saint-Germain erano presenti nel mondo del pallone continentale.