Il fallo di Chiellini su Saka, Smalling: “È stato orribile ma avrei fatto la stessa cosa”
Il fallo tattico commesso da Giorgio Chiellini su Bukayo Saka è stato uno dei momenti salienti, e più discussi, della finale degli Europei tra Italia e Inghilterra. Un gesto istintivo, del difensore d'esperienza che – preso fuori tempo – non ha altro mezzo per frenare il contropiede avversario in una fase decisiva del match. Per quell'espediente poco ortodosso ma molto efficace (sanzionato con un'ammonizione dall'arbitro) i tifosi dei Tre Leoni sono perfino arrivati a sottoscrivere una petizione affinché la partita fosse giocata di nuovo. Non hanno mai accettato che sul campo, nonostante il battage mediatico che ha accompagnato la sfida di Wembley, il risultato sia stato diverso da quello atteso e a lungo immaginato all'insegna del "it's coming home".
Tra le voci fuori dal coro ce ne sono state due che i sostenitori d'Oltremanica conoscono bene. E vanno controcorrente rispetto alla reazione emotiva di quanti proprio non sono riusciti ancora a metabolizzare il trauma della sconfitta arrivata ai calci di rigore grazie alle parate di Donnarumma (eletto miglior calciatore del torneo) e agli errori commessi da Rashford, Sancho e dallo stesso Saka (questi ultimi divenuti oggetto di insulti razzisti molto pesanti). José Mourinho, ex Chelsea e Tottenham, è stato il primo: "Quello che ha fatto dimostra tutto", ha spiegato lo Special One riferendosi alla grande abilità del calciatore sia sotto il profilo tecnico, tattico e della capacità di saper leggere, interpretare le differenti situazioni di un incontro. Anche a costo di prendere un avversario per il colletto e trascinarlo a terra.
Chris Smalling, ex difensore del Manchester United e oggi alla Roma proprio con il tecnico portoghese, è sulla stessa lunghezza d'onda. "È stato orribile da vedere come tifoso dell'Inghilterra – ha ammesso nell'intervista al tabloid The Telegraph -, ma se i ruoli fossero stati invertiti, se mi fossi trovato al suo posto, avrei fatto la stessa cosa". Il giudizio su Chiellini, che in tandem con Bonucci ha rappresentato un caposaldo della Nazionale Azzurra di Roberto Mancini, non è affatto negativo.
Anzi, il centrale giallorosso ne elogia affiatamento, affidabilità, esperienza tali da fare anche da collante con il resto del gruppo. In buona sostanza, se l'Italia ha retto all'urto dell'Inghilterra, a quello avvio fulminante della squadra di Southgate, molto lo deve a quei due calciatori. "È grazie a loro se sono riusciti a gestire quella situazione – ha aggiunto -, aiutando molto i compagni più giovani".